Crisi Fma, Sarno: in campo tutta la politica irpina

Crisi Fma, Sarno: in campo tutta la politica irpina
Relativamente al futuro incerto della Fma di Pratola Serra, ci giunge in redazione una lettera redatta da Giuseppe Sarno, esponente di Sinistra e Libertà. A seguire vi proponiamo il testo integrale della nota: “Il 17 ottobre presso l’Unione degli Industriali della Provincia di Avellino, tra organiz…

Crisi Fma, Sarno: in campo tutta la politica irpina

Relativamente al futuro incerto della Fma di Pratola Serra, ci giunge in redazione una lettera redatta da Giuseppe Sarno, esponente di Sinistra e Libertà. A seguire vi proponiamo il testo integrale della nota: “Il 17 ottobre presso l’Unione degli Industriali della Provincia di Avellino, tra organizzazioni sindacali, RSU e direzione del Personale è stato raggiunto un accordo che prevede la cassa integrazione guadagno straordinaria per tutti i lavoratori della FMA. L’Azienda si ha anche dato garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e la rotazione tra i lavoratori comandati al lavoro. L’accordo è stato possibile grazie all’impegno dei lavoratori e dei sindacati. I grandi assenti, sono stati i rappresentanti della classe politica Irpina ed in particolar modo della sinistra, che di fatto ha fatto mancare agli operai la solidarietà e soprattutto l’elaborazione di proposte politiche per uscire dalla crisi quando finirà la cassa integrazione. Gli operai della FMA oggi hanno bisogno nell’immediato di misure concrete tese ad alleviare il loro stato di difficoltà, quali, oltre alla cassa integrazione, la dilazione sui mutui, i corsi di formazione destinati ad integrare il reddito dei lavoratori, che a livello regionale stentano a decollare. Quello che manca, però, è un progetto politico che possa individuare le prospettive riguardanti il futuro della fabbrica di Pratola Serra. La Fiat, si sa ha acquistato a costo zero lo stabilimento Irpino ed ha avuto finanziamenti cospicui per ammodernare l’impianto per destinarlo a fabbrica di motori. A fronte di ciò è mancata da parte del management aziendale una politica di investimenti mirati soprattutto all’’innovazione e alla ricerca di nuovi segmenti di mercato. Senza un piano produttivo che tenga conto anche delle indicazioni degli operai che hanno indicato alcune possibili soluzioni quali la messa in produzione di un nuovo motore in linea con le richieste del mercato, una redistribuzione delle quote produttive che tenga presente le esigenze dello stabilimento di Pratola Serra, una nuova commessa produttiva. Tutto questo non sarà possibile se non ci sarà il coinvolgimento e l’impegno della classe politica irpina e di tutta la sinistra unita, perché ogni fabbrica chiusa non riaprirà, ogni posto di lavoro perso non sarà più recuperato e la chiusura dello stabilimento di Pratola Serra determinerà la perdita di un settore importante per l’irpinia e la morte di una serie di piccole aziende, che sono la spina dorsale della nostra economia. Non si esce dalla crisi se non si individuano progetti produttivi alternativi. Ciò che è stato fatto per la CDI di Calitri o per la Novolegno di Pianodardine è possibile anche per la FMA. Solo l’impegno di tutti potrà realizzare questo scopo”.

SPOT