Crisi Fma: ogni operaio ha perso già 13mila euro
La situazione produttiva della FMA continua ad essere molto critica. Si continua con la produzione a singhiozzo e nessuna grossa novità è emersa dalla riunione con l’azienda. Certamente è una notizia buona il passaggio definitivo dei lavoratori Ceva nell’organico FMA, passaggio più volte riamandato che finalmente viene concretizzato. Ma questo passaggio, del resto già avvenuto in tutti gli altri stabilimenti del gruppo, non cambia di molto la condizione generale dello Stabilimento. Infatti ancora oggi la Direziomne del Personale ci ha evidenziato che non ci sono grosse novitè produttive e che si continua a navigare a vista. E’ quanto scrive in una lettera appello Giuseppe Morsa, operaio dello stabilimento di Pratola Serra e delegato Fiom. “Il ritorno alla cassa integrazione ordinaria, come previsto dalla legge, non può essere visto come il risultato da raggiungere – dice ancora – diventa sempre urgente avere la possibilità di conoscere in maniera chiara se quel piano industriale presentato ad aprile da Marchionne è ancora valido e che effetti produrrà per FMA. Produzione che è ancora sconosciuta. Chi dice altro mente. E non certo sono sufficienti le produzioni per i Ducato e la Chrysler, motori di grossa cilindrata. Intanto i lavoratori dalla crisi hanno perso già 13mila euro a testa. Inoltre continua ad esserci una disparità di trattamento tra i vari lavoratori nella gestione delle giornate lavorative, per questo abbiamo chiesto alla Direzione una maggiore attenzione verso i lavoratori dei reparti del montaggio. Intanto, per quanto ci riguarda, continuiamo a chiedere che alla FMA venga data la dovuta attenzione da parte della FIAT perchè non possono essere sempre e solo i lavoratori a pagare la crisi che non cenna a diminuire”.
