De Feo, Uil:”Cig, la febbre resta molto alta”

L’INTERVENTO – La condizione del Paese, dal punto di vista economico, ma non solo, e’ sempre piu’ precaria. I dati sulle richieste di ore di cassa integrazione rispecchiano perfettamente la situazione del nostro sistema produttivo. Crescita nulla, imprese in difficoltà, impatto sulla quantità e qualità del lavoro immediata. Ad una costante crescita del numero di disoccupati, del calo degli occupati si affianca il fortissimo utilizzo del principale ammortizzatore sociale : la Cassa Integra…

L’INTERVENTO – La condizione del Paese, dal punto di vista economico, ma non solo, e’ sempre piu’ precaria. I dati sulle richieste di ore di cassa integrazione rispecchiano perfettamente la situazione del nostro sistema produttivo. Crescita nulla, imprese in difficoltà, impatto sulla quantità e qualità del lavoro immediata. Ad una costante crescita del numero di disoccupati, del calo degli occupati si affianca il fortissimo utilizzo del principale ammortizzatore sociale : la Cassa Integrazione. Il calo, leggero peraltro, delle ore richieste a Febbraio sul mese precedente non deve illudere: il sostanziale rallentamento tecnico-amministrativo delle autorizzazioni alle casse in deroga riduce il numero complessivo ma il “salire” della Cassa Ordinaria indica, pur in presenza di meno giornate lavorate a Febbraio, che altre aziende si affacciano sul bacino delle difficoltà e della crisi. Infatti se confrontiamo il dato del primo bimestre 2013 con quello 2012 balza all’occhio un aumento preoccupante: + 22,7 %. In provincia di Avellino aumenta del 59,3% la Cassa Ordinaria, sintomo di un ulteriore aggravamento delle condizioni produttive per mancanza di commesse, speriamo che questo fenomeno sia transitorio; si riduce la Cassa Straordinaria anche questo segnale complicato che fotografa la condizione di centinaia di lavoratori che da questo ammortizzatore sono stati licenziati e trasferiti sulla Mobilità; si riduce anche la Cassa in deroga (-98%) per mancata attivazione delle procedure da parte della Regione causa il ritardo nel finanziamento da parte del Governo nazionale. Non ci stancheremo mai di ripetere due semplici concetti : se non riprende l’economia l’emorragia di posti di lavoro, anche se temporaneamente protetti dalla Cassa Integrazione, sarà inevitabile e, nell’immediato, sostenere finanziariamente lo strumento che in questi anni ha evitato che si trovasse nella disoccupazione senza ritorno un grande numero di lavoratrici e lavoratori. Dare certezze delle risorse per Cassa in deroga oggi, più che mai, e’ un imperativo che anche un Governo “provvisorio” dovrà garantire. Per quanto riguarda le iniziative territoriali diamo grande significato all’incontro del Tavolo del Patto per lo Sviluppo, convocato per il prossimo 18 marzo dalla Provincia, e riteniamo che questo passaggio socio –istituzionale dovrà avere un significato fortemente operativo. Dare continuità alla stipula di protocolli d’intesa istituzionali con tutti i soggetti del Patto per lo Sviluppo significa guardare con attenzione al futuro a medio termine e lo possiamo fare completando il percorso già immaginato con le intese su “grande progetto per le reti idriche e depurazione”, “turismo” e “energie alternative”. Adesso, però, dobbiamo prestare grande attenzione alle problematiche dell’emergenza produttiva ed occupazionale sviluppando iniziative per lo sblocco della spesa pubblica che potrebbe dare nuove ed importanti opportunità occupazionali per il settore delle costruzioni colpito da una crisi drammatica e senza precedenti. Altra prospettiva a breve termine l’utilizzazione immediata dei finanziamenti per la banda larga ed ultralarga a favore delle aree industriali ed i distretti sanitari ed il completamento del progetto per la piattaforma logistica in Valle Ufita. Siamo fiduciosi nella volontà unitaria di procedere sulla strada della concertazione, aumentando, però, il livello di operatività, ed anche di produttività, del Tavolo Istituzionale.

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