Lettera aperta ai consigliere regionali di Peppino Di Iorio che fa parte del consiglio di amministrazione del consorzio Asi di Avellino. Ecco il testo:
“Egregi On. Consiglieri Regionali,
Mi rivolgo a loro, con una procedura del tutto irrituale, per sollecitare un intervento su una questione decisiva per le popolazioni irpine: le modalità di accesso ai fondi europei nell’ambito del piano 2007/2013. Il Governo Regionale, ha in diverse occasioni sottolineato la necessità di riformulare i criteri e le modalità di accesso ai suddetti fondi. Discontinuità è stato il termine più utilizzato in questi mesi. E che ci sia bisogno di discontinuità nessuno può disconoscerlo. Troppi strumenti, infatti, nel passato, si sono sovrapposti e spesso sono apparsi contraddittori. Strumenti che, però, hanno spostato nel territorio irpino dal 2004 al 2008 circa 2500 miliardi di vecchie lire. Non c’è stata infatti, amministrazione comunale che non abbia potuto abbellire e modernizzare la struttura architettonica della propria comunità. Non c’è stato imprenditore, consorziato o singolo che non abbia, nel passato, partecipato ad uno qualsiasi dei bandi e delle misure che presiedevano ai vari strumenti. Oggi, in assenza di una rimodulazione il sistema istituzionale e il mondo dell’impresa sono nell’incertezza più totale. Nel vuoto rischia di riproporsi una vecchia e cattiva abitudine: rivolgersi a studi di progettazione di privati, questi sì, concreti conoscitori, si fa per dire, delle procedure. Per questo vi proporrei, nel rispetto rigoroso dei ruoli di maggioranza e opposizione, una iniziativa consiliare che superi l’attuale incertezza. Come si accede, oggi, ai fondi del piano 2007/2013?, con quali strumenti?, e , soprattutto, in quale ambito di programmazione regionale possono inserirsi le autonome ricerche che tante istituzioni irpine, proprio in questi giorni, producono?. Ieri vi era il progetto di Sales, riadattato poi dall’Assessore al Bilancio. Non era certamente il piano Delors. Ma in quel piano per la prima volta si individuava – attraverso il corridoio VIII° – il territorio irpino come area centrale per lo sviluppo dell’intera Campania. E oggi? Un silenzio frustrante. L’economia irpina è ferma. Occorre fare investimenti che rimettano in movimento il nostro territorio. Per questo mi permetto di avanzare tre proposte:
1) un Accordo di Programma Quadro per dare le basi strumentali al progetto della “Piattaforma Logistica Integrata nella Valle dell’Ufita”. Una piattaforma al servizio del Mezzogiorno e del Mediterraneo;
2) Un progetto complessivo per l’unica nostra grande risorsa: l’acqua;
3) investire nel lavoro attraverso nuovi insediamenti industriali.”