Ex Ocevi: “No a licenziamenti. Ora si mobilitino le istituzioni”

“Chiediamo alla politica locale e nazionale di intervenire concretamente, non solo a parole, per fermare l’ennesima crisi industriale che colpisce il territorio di Avellino e che rischia di lasciare senza lavoro circa 300 lavoratori, tra dipendenti diretti e dell’indotto”. È l’appello del segretario dell’Ugl di Avellino, Costantinos Vassiliadis, che oggi si è recato con un’ampia delegazione dell’Ugl – dalle rsu fino al segretario regionale dell’Ugl Campania, Vincenzo Femiano, e al vice segretar…

“Chiediamo alla politica locale e nazionale di intervenire concretamente, non solo a parole, per fermare l’ennesima crisi industriale che colpisce il territorio di Avellino e che rischia di lasciare senza lavoro circa 300 lavoratori, tra dipendenti diretti e dell’indotto”. È l’appello del segretario dell’Ugl di Avellino, Costantinos Vassiliadis, che oggi si è recato con un’ampia delegazione dell’Ugl – dalle rsu fino al segretario regionale dell’Ugl Campania, Vincenzo Femiano, e al vice segretario generale, Claudio Durigon – presso la Regione Campania per l’esame congiunto sulla mobilità. “La proprietà della Ocm-ex Ocevi Sud di Nusco – spiega Vassiliadis – ha deciso unilateralmente di aprire la procedura di mobilità, quindi di procedere con il licenziamento dei suoi 98 lavoratori, senza un preventivo confronto con le rsu e con i sindacati. L’azienda non ha voluto accettare neanche la nostra richiesta di sospendere il procedimento di mobilità almeno per quattro giorni, in vista dell’incontro in Prefettura del prossimo 10 maggio”. “Si tratta di lavoratori – aggiunge Vassiliadis – tutti al di sotto dei 50 anni, quindi di persone che non avranno a disposizione sufficienti ammortizzatori sociali per mandare avanti le famiglie. Siamo ancora convinti che, con la buona volontà di tutte le parti in causa e con il contributo fattivo dell’Assessore al Lavoro della Regione Campania in termini di ammortizzatori sociali, si possa arrivare non solo a garantire una ricollocazione dei lavoratori, ma persino a far ripartire l’attività dello stesso stabilimento”. “Abbiamo il ragionevole sospetto – sottolinea – che il Gruppo Cellino, proprietario dell’Ocm di Nusco, non voglia chiudere totalmente l’attività, ma spostarla da qualche altra parte sul territorio nazionale, se non all’estero. Non dobbiamo permettere che il Sud venga continuamente defraudato e abbandonato, per questo chiediamo atti e non parole alla politica e agli enti locali”. “È indispensabile – conclude Vassiliadis – la mobilitazione di tutti i rappresentanti politici irpini e nazionali, nonché l’impegno della Regione Campania e in particolare dell’Assessore al Lavoro, per dimostrare con i fatti e non solo a parole che gli interessi del Mezzogiorno devono essere difesi. In occasione dell’incontro in Prefettura il prossimo 10 maggio, occorre una presenza di rappresentanti politici del nostro territorio e anche un maggiore impegno da parte dell’Assessorato al Lavoro della Campania in questa ennesima crisi che colpisce il territorio irpino”.

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