Fma, Cicchella: futuro ad alto rischio. Occorre unità di tutti

AVELLINO – Resta alta l’attenzione su quello che in questi giorni si sta discutendo a Torino sul futuro di Mirafiore tra il Sindacato e l’Amministratore Delegato della Fiat Marchionne. Dai primi accenni di discussione tenutasi venerdì scorso sembra che non venga fuori niente di positivo per le produzioni meccaniche in Italia. E’ volontà di Fiat produrre motori e cambi negli stabilimenti americani, per i due modelli che verranno assemblati a Torino: se questa volontà verrà confermata nella riunione di oggi il futuro degli stabilimenti di meccanica italiani sarà ad alto rischio. “Le preoccupazioni dell’UGL lanciate sulla FMA, in più occasioni, erano fondate”. Così il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici, Giovanni Cicchella.
“Anche le Rsu più volte hanno espresso le loro preoccupazioni per una fabbrica che utilizza sempre meno giornate lavorative creando grossi problemi di carattere economici alla stragrande maggioranza dei lavoratori, che ormai non maturano tredicesima mensilità, ferie e che vedono sempre più a rischio il proprio posto di lavoro.
Alla luce di ciò, – prosegue Cicchella – ritengo che occorra superare tutte le divisioni all’interno delle Organizzazioni Sindacali – anche se qualche sindacato continua sulla linea della divisione e delle polemiche – per elaborare una linea unitaria non solo sulla vertenza FMA, che resta la madre delle vertenze, ma anche sull’Irisbus e su tutte le aziende metalmeccaniche della provincia di Avellino. Occorre aprire un confronto serio con Confindustria perché FIAT scelga di riportare le produzioni di commesse italiane che fa attualmente all’estero come avviene per l’Irisbus e di avere garanzie su quel milione trecentomila vetture che si dovrebbe produrre in Italia nei prossimi anni.
La nuova Fabbrica Italia, come la chiama Marchionne, deve rispettare diritti, doveri e regole per essere competitivi e affrontare il mercato, in questo caso internazionale, in modo veloce e qualitativo. Per rilanciare dunque la vertenza metalmeccanica irpina bisogna trovare unità d’azione sindacale, politico ed istituzionale: invito dunque, tutti i soggetti interessati ad un confronto serio e costruttivo per portare avanti una vertenza che dia slancio e ripresa alla nostra economia provinciale”.

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