Fma, Gd solidali con gli operai

Fma, Gd solidali con gli operai
“ Non sarà sicuramente aria di festa “ per i lavoratori della Campania, dopo le decisioni comunicate da Marchionne riguardanti in particolar modo, la chiusura della fabbrica di Termini Imerese entro il 2011, l’assenza di risposte in merito al rinnovo dei contratti di 92 operai del centro industrial…

Fma, Gd solidali con gli operai

“ Non sarà sicuramente aria di festa “ per i lavoratori della Campania, dopo le decisioni comunicate da Marchionne riguardanti in particolar modo, la chiusura della fabbrica di Termini Imerese entro il 2011, l’assenza di risposte in merito al rinnovo dei contratti di 92 operai del centro industriale di Pomigliano D’arco e lo spiacevole annuncio di una sempre piu’ asfissiante cassa d’integrazione, che sa piu’ di un triste augurio per il 2010. Dunque, amare le considerazioni dei Giovani Democratici che hanno sentito il dovere di dare ancora piu’ eco alle voci degli operai, partecipando a fianco di quest’ultimi, nella manifestazione che si è tenuta il 22 dicembre a Roma nei pressi di Palazzo Chigi; e dure le parole di Sorriento Vincenzo responsabile provinciale dei giovani democratici per le politiche del lavoro, il quale sottilinea: ” si tratta di un’ ennesima sconfitta per l’attuale governo, un governo che si mostra ancora una volta incapace nella sua politica d’intervento sul piano industriale, fatta solo di scadenze ed incertezze, incurante del disagio a cui gli operai dell’Fma di Pratola Serra, di Pomigliano D’arco, di Termini Imerese e del sud stanno andando incontro”. Alle parole di Sorriento si aggiungono le riflessioni del Segretario provinciale dei Giovani Democratici Mercurio Giuseppe, il quale ritiene che la ditta automobilistica, anche a fronte degli interventi economici che nel corso degli anni ha ricevuto dai governi per incentivare e sostenere una produzione di eccellenza tutta italiana, è chiamata in questo momento ad assumere un forte senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori a rischio di tutti gli stabilimenti produttivi, ed è per questo motivo che ha l’obbligo, quantomeno morale, di concentrare l’eccellenza del suo nucleo produttivo negli stabilimenti italiani e non, come indicato da Marchionne, in Polonia.

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