Fma, Saglia risponde a Iannaccone: 150mila motori per Chrysler

“L’azione del Governo deve essere rivolta soprattutto a quelle attività produttive che sono attualmente insediate nel sud, in modo particolare in province interne, come quella di Avellino, per evitare che si possano perdere opportunità già esistenti e posti di lavoro”. E’ quanto ha affermato in Aula alla Camera, Arturo Iannaccone, leader di Noi Sud, rivolgendosi al Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia che risposto ad un’interpellanza presentata da Iannaccone sulla vertenza FMA di Pratola Serra e sulla crisi che ha colpito l’intero comparto auto coinvolgendo aziende come la Leoni Cablauto e la Logi Service.
“Siamo molto preoccupati – ha affermato Iannaccone – perché la cassa integrazione copre solo in parte quanto dovuto ai lavoratori dello stabilimento FMA di Pratola Serra che hanno perso circa ottomila euro a testa, con conseguenze disastrose per le proprie famiglie e per l’intera economia della provincia di Avellino.
Lo stabilimento irpino – ha spiegato il Segretario di Noi Sud – vive una condizione di estrema difficoltà, come, del resto, l’intero comparto auto legato alla FIAT. Nel 2010, si è lavorato solo per 85 giorni rispetto a 177 giornate di cassa integrazione, e sono stati prodotti solo 194 mila motori rispetto ad una media annua di 430 mila, con picchi anche di 570 mila pezzi.
Questa situazione – ha proseguito Iannaccone – sta creando una condizione di forte tensione all’interno dello stabilimento e nell’intera provincia di Avellino, in quanto l’intero comparto produttivo dell’Irpinia sta subendo profondi contraccolpi, che rischiano di seppellire e di indebolire ogni ipotesi di sviluppo dell’intera area. In provincia di Avellino, su 400 mila abitanti, vi sono 80 mila disoccupati, quindi, una percentuale estremamente elevata, che si eleverebbe ancora di più se, a questi disoccupati, si dovessero aggiungere i circa 5 mila lavoratori dell’intero comparto”.
Il Sottosegretario Saglia si è detto disponibile ad aprire un tavolo “al fine di analizzare la situazione delle aziende della Leoni Cablauto e della Logi Service, ove, come da prassi, pervenga, in tal senso, una richiesta da parte dell’azienda o delle organizzazioni sindacali”.
Per quanto riguarda la FMA di Pratola Serra, Saglia ha indicato la possibilità “di fornire circa 150 mila motori a vetture prodotte con marchio Chrysler. Infatti – ha spiegato il sottosegretario – andando ad analizzare il piano industriale di FIAT-Chrysler 2010-2014, è possibile evidenziare come molti modelli possano essere equipaggiati con motori prodotti a Pratola Serra”. “È da escludere, invece – ha spiegato Saglia -, che i motori della Panda possano essere prodotti ad Avellino. La produzione, infatti, è stata programmata a livello industriale in altri stabilimenti e un eventuale ridisegno della geografia produttiva richiederebbe tempi lunghi. Sin dalla sua creazione nel 1991, infatti, lo stabilimento FMA è stato progettato proprio per realizzare motori di gamma medio alta. A tal proposito, l’esito del referendum di Mirafiori ed il conseguente accordo, potrebbero aprire interessanti prospettive per la produzione di motori di tale categoria. I modelli che verrebbero prodotti proprio a Mirafiori (Jeep di grande cilindrata e modelli a marchio Lancia di categoria medio-grande) dovrebbero montare motori che – ha concluso il Sottosegretario – siano compatibili con il tipo di produzione dello stabilimento FMA”.

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