«La riforma fiscale è una delle priorità di questo Paese. Non è più possibile fare i conti con un fisco schizofrenico e ingestibile. Serve una riforma complessiva che possa portare valore aggiunto alla ripresa del Paese. A partire dalla necessità di semplificare e riequilibrare i ruoli tra fisco e contribuente. Due punti che possono essere un volano di ripresa economica importante. Al nuovo governo chiediamo un’attenzione e una collaborazione stretta con il nostro mondo per dare impulso a una riforma non frettolosa che sostenga imprese e famiglie. Sarebbe un segnale importante partire subito con una pace fiscale, prevedendo l’estensione della rottamazione alle cartelle 2018/2021«. Queste le parole di Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, nel corso del forum “Professione commercialista, ripartire dalle riforme” promosso dall’Anc in collaborazione con la sezione di Catania e con l’Odcec catanese, che si è tenuto venerdì 4 novembre proprio nella città alle falde dell’Etna.
«Sulla riforma tributaria – ha proseguito Cuchel – abbiamo ottenuto il giudice professionale ma serve una riforma complessiva perché sull’indipendenza della struttura dal Mef bisogna continuare a lottare. Se l’intero sistema è incardinato nel ministero non si potrà mai avere una terzietà reale e il rischio di trovarsi in una condizione imbarazzante è reale».
A raccogliere l’appello del presidente di Anc è stato Andrea De Bertoldi (parlamentare di FdI), che durante il convegno ha dichiarato: «La riforma fiscale necessita di diverse cose a partire dalla semplificazione, parola abusata, per dare più serenità al professionista oberato da una grande mole di norme e scadenze. Ritengo fondamentale l’utilizzo della leva fiscale, sempre impiegata finora per favorire il debito pubblico, per veicolare nuove risorse nell’economia reale. Abbiamo una massa di 5 mld di euro di risparmi che potrebbero in parte entrare nell’economia reale, investendo anche nelle pmi italiane oltre che nelle obbligazioni e nei titoli di stato. Avremmo così a costo zero un paio di Pnrr in aggiunta a quello attuale. Consentitemi infine di lanciare un appello ai ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, affinché si facciano promotori all’interno del CdM di un tavolo tecnico urgente sulla questione del Superbonus che, visto il perdurare dei problemi legati ai continui cambi normativi sulla cessione dei crediti, rischia di generare una delle più grandi crisi economiche che travolgerebbe migliaia di aziende, lavoratori e professionisti».
Sul tema della rottamazione, invece, è intervenuto Alberto Gusmeroli (deputato della Lega): «Per il futuro in primo luogo va riformato il fisco in un senso di maggiore equità e di riequilibrio del rapporto tra fisco e cittadino, senza dare deleghe in bianco. Il rapporta tra l’Agenzia e il contribuente non è equilibrato, soprattutto nel processo tributario. Ci sono, poi, diversi progetti di legge che possono essere attuati per la riapertura della rottamazione ter e l’introduzione della rottamazione quater per aiutare le imprese a chiudere con il passato e a ripartire con più tranquillità. Tutte cose che saranno previste nel collegato fiscale».
Sul fronte dell’opposizione al governo ha preso la parola Emiliano Fenu (parlamentare del M5S), che ha ribadito come: «La previsione di una sanzione forfettaria del 5% e di un tempo maggiore per pagare mi sembra proposta di buon senso. Come M5s ci siamo battuti per una rateizzazione straordinaria senza interessi in dieci anni. Così come bisogna evitare stimoli ad evadere prevedendo una easy tax per i redditi tra i 65mila e i 100mila euro in regime di flat tax. Complessivamente bisogna rasserenare il rapporto tra Fisco, Stato e contribuenti. Occorre farlo con la massima trasparenza nell’approccio con i contribuenti consentendo a questi ultimi di poter accedere a tutti i dati che li riguardano e che sono in possesso dell’Agenzie delle Entrate».
Chiara Gribaudo (deputata del Pd) ha sottolineato come: «A partire dalla prossima legge di bilancio dobbiamo riprendere il cammino intrapreso sul tema della malattia di professionisti e partite iva, prevedendo sul fronte previdenziale in modo strutturale la sospensione dei termini in questi casi. Accanto a questo ritengo indispensabile alleviare il peso previdenziale sulle casse per riportare i risparmi all’interno del circuito professionale. C’è tanto da fare anche sul tema del cuneo fiscale e dall’opposizione arriverà senz’altro un apporto costruttivo su questi temi nell’interesse generale del Paese».
Sul tema della riforma tributaria ha parlato Daniela Dondi (neodeputata di FdI): «La riforma tributaria nasce da un progetto presentato all’interno del Pnrr senza accenno al macroscopico problema del numero mostruoso di pendenze in Cassazione. Passare l’intero sistema al ministero della Giustizia consentirebbe di ottimizzarlo alla luce delle realtà già esistenti già collaudate. Non vedo perché non si possa procedere in tal senso. Tutto ciò nel rispetto del contribuente che deve poter contare sull’indipendenza del sistema senza avere il minimo dubbio che ci possa essere un conflitto di interessi per chi deve giudicare».
Per i professionisti, infine, è intervenuta anche Marcella Caradonna (numero uno dei commercialisti di Milano): «Il dialogo tra professionisti e politica è in progress ma serve un passo aggiuntivo. Occorre strutturare questo dialogo per vincere le difficili sfide che ci attendono nei prossimi anni. A Milano, per esempio, abbiamo chiesto la sospensione delle procedure esecutive e la sospensione dell’obbligo di segnalazione per i collegi sindacali, per aiutare le aziende. Servono nuove misure emergenziali. Il salto di qualità va fatto capendo gli obiettivi della politica e, con la nostra presenza sui territori, essere riflesso delle scelte nel tessuto economico e sociale ottimizzando i percorsi individuati».