Cultura, ma anche eccellenze agroalimentari e, poi, servizi alle persone che si traducano anche in servizi per potenziali visitatori. È così che si costruisce, con approccio bottom up, un percorso di sviluppo turistico sostenibile nelle aree interne, partendo dalla dimensione rurale. Di questo si è discusso nel corso dell’interessante tavola rotonda che si è svolta presso la Sala Consiliare di Castel Baronia promossa dal Gal Irpinia nell’ambito dell’attività di consultazione territoriale utile per la definizione di una nuova strategia di sviluppo delle aree rurali interne che fa dialogare l’area Gal con quella del Distretto Rurale Irpinia di cui il Gruppo di Azione Locale ha comunque la regia.
«Questo pezzo di territorio – ha dichiarato in avvio di incontro Felice Martone, sindaco di Castel Baronia – della nostra Irpinia ha tutte le carte in regole per dare vita a processi di costruzione di sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla cultura e al turismo. Abbiamo un brand, quello della Baronia, che deve essere valorizzato. Gravitiamo sull’Ufita che è interessata da un progetto importante come quello della stazione Hirpinia e ci auguriamo anche dal polo logistico. Le nostre eccellenze risiedono nei nostri borghi, ma anche nei nostri prodotti dell’agroalimentare senza dimenticare i percorsi naturalistici, culturali, archeologici, culturali che attraversano i nostri Comuni che hanno dato i natali a personaggi importanti del pensiero, della cultura e dell’arte. Certo, dobbiamo dirci anche le cose che vanno migliorate e mi riferisco alla necessità di fare rete con maggiore efficacia, al potenziamento che pure va impresso al settore agroalimentare e alla ricettività che va implementata. Per tutto questo servirebbe una programmazione più strutturata ed organica».
I temi dello sviluppo turistico sostenibile sono stati affrontati nel corso dell’intervento tenuto da Carola D’Agostino, esperta di queste tematiche, quelle della costruzione di dinamiche economiche e sociali con l’obiettivo di determinare flussi turistici. Tra i presenti anche Gennaro Buonopane in rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Avellino.
Il ruolo delle imprese e la valorizzazione territoriale nelle parole di Maria Tortoriello, direttore Coldiretti Avellino: «Abbiamo tutte le carte in regola – ha detto su input di Pierluigi Melillo, direttore di Ottochannel, che ha coordinato i lavori – per dare vita ad un turismo sostenibile e di qualità, ma dobbiamo parlarci con franchezza e dirci che la prima sostenibilità a cui guardare è quella economica delle nostre aziende agricole. Le opportunità non mancano, le risorse ci sono. È necessario, però, un cambio di mentalità, un approccio diverso che il territorio deve necessariamente avere. Abbiamo la consapevolezza del nostro potenziale, della qualità che sappiamo esprimere, ma ora è arrivato il momento di fare un salto di qualità».
I Gal possono rappresentare uno strumento: «I Gal – continua Tortoriello – hanno un ruolo importantissimo in questi processi. La programmazione dal basso i Gal sanno farla ed in particolare il Gal Irpinia ha dato ampie prove di essere un riferimento territoriale in questo senso. I Gruppi di Azione Locale sono presidi territoriali e sostengono ed accompagnano in particolare le piccole imprese. Questa nuova programmazione alle porte sarà senza dubbio diversa rispetto alla precedente perché darà opportunità concrete non solo alle aziende ma a tante articolazioni sociali di mettere in piedi interventi, attività, azioni con l’obiettivo di essere vicini alle fasce deboli, in particolare ai giovani. Avremo, inoltre, la possibilità di tutelare la nostra agricoltura e le nostre biodiversità. Tutto questo fa dei Gal delle sentinelle sul territorio di prim’ordine, ineludibili».
A seguire Michele Masuccio, componente del direttivo provinciale della CIA di Avellino: «Come Cia – ha commentato – continueremo a promuovere innovazione e sostenibilità per dare vita ad un’agricoltura moderna. Oggi i Gal possono essere strutture sempre più legata alle esigenze del territorio. Noi crediamo molto nella coesione e nella condivisione e puntiamo sulla capacità di programmazione espressa dal Gal. Ma è necessario che ci sia integrazione tra diversi canali di finanziamento per intervenire su diversi obiettivi. Tra questi lo sviluppo delle produzioni agroalimentari in una visione che tenga insieme qualità e sostenibilità aziendale, promozione del turismo rurale ecosostenibile, creazione della piattaforma agroalimentare in valle Ufita, alta formazione qualificata e specializzata nel comparto agricolo di cui c’è assoluta necessità, capacità di contenere la macchina burocratica».
Parola ad un profondo conoscitore di questa fetta di territorio, Carmine Famiglietti, vice sindaco di Castel Baronia: «Ringrazio il Gal Irpinia – ha dichiarato – per aver scelto di nuovo Castel Baronia per ascoltare le esigenze del nostro territorio. Quello di oggi è un appuntamento di consultazione territoriale, un’importante occasione per condividere le linee di sviluppo del nostro territorio, per definire la strategia della nuova programmazione. Tutti i paesi della Baronia hanno eccellenze da valorizzare nel campo culturale o agroalimentare. A Castel Baronia, ad esempio, abbiamo due iniziative di un certo valore e mi riferisco alla produzione della spirulina grazie al nostro centro di ricerca e alla produzione dello zafferano con una importante realtà aziendale impegnata in questo. L’obiettivo al quale tendiamo nel futuro è quello della concretezza, di poter offrire opportunità reali, soprattutto sul fronte dei nuovi insediamenti, dell’ammodernamento aziendale, della viabilità rurale. Il territorio è pronto a questa nuova sfida. Sappiamo bene che lo spopolamento rappresenta senza dubbio un nostro forte punto di debolezza su cui bisogna
necessariamente intervenire per invertire la rotta. Le opportunità che sapremo mettere in campo rappresentano strumenti per contrastarlo».
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Giovanni Maria Chieffo, presidente del Gal Irpinia: «Sono molto felice di essere qui, su quest’area che è importantissima e che ha un grande valore in termini culturali. Stiamo lavorando alla nuova programmazione che recupera molto dello spirito originario dell’azione Leader e questo renderà la pianificazione molto diversa rispetto a quella da cui veniamo che altro non è stata se non una replica del Psr regionale. Devo comunque dire che i risultati sono stati lusinghieri, avendo comunque spalmato sul territorio oltre 12 milioni di euro, finanziando tante attività in particolare per i giovani che si sono riferite alla riscoperta dei vecchi mestieri e delle tradizioni e all’artigianato di qualità. Senza contare quello che è stato fatto se settori strategici quali la ricerca,
l’innovazione e la cooperazione. Abbiamo goduto del contributo delle principali università, in particolare di quelle campane. Di queste attività dovremmo immaginare occasioni di divulgazione dei risultati per dare la possibilità che anche altri ne potessero usufruire».
Poi il lavoro di questi giorni: «Stiamo tenendo – ha continuato Chieffo – un’importante azione di ascolto dal basso con focus ed incontri dedicati agli stakeholders ed è da questa consultazione che presenteremo entro il 30 maggio. Il mondo della ruralità e delle imprese sarà certamente presente, ma avremo modo di incidere sui servizi alla persona nell’ambito sanitario, con particolare riferimento alle fasce deboli che vivono in aree rurali, e sociali con attenzione ai giovani, ai ragazzi, alla loro crescita, anche attraverso la promozione di attività, come lo sport fino ai trasporti sempre declinati per le aree rurali. Siamo tra i Gal più longevi e quello che nella precedente programmazione abbiamo avuto la premialità maggiore perché tanto, tantissimo è stato fatto in questi anni sul fronte dello sviluppo rurale».