Irisbus, le aziende dell’Indotto: serve impegno di tutti i partiti

Venerdi 15 giugno, seconda tappa programmata per l’indotto IRISBUS alle prese con i politici nazionali alla Seconda Conferenza Nazionale per il lavoro – Sviluppo Sostenibile per la buona e piena occupazione. L’incontro ha ancor più concretizzato l’impegno politico sulla questione, impegno che l’indotto vuole ottenere da tutti i partiti nazionali.
Dopo la relazione introduttiva di Stefano Fassina che ha aperto i lavori della Conferenza, l’indotto IRISBUS ha avuto un incontro con Enrico Ceccotti, esperto di economia industriale e capo del Dipartimento Economia e Lavoro del Partito Democratico. Condividendo le idee e l’impostazione del nuovo percorso che le aziende dell’indotto stanno seguendo con i vertici dei partiti ed entrando anche nello specifico del progetto, Ceccotti ha indicato, tra le possibili strade, il coinvolgimento delle Tecnostrutture del Ministero dello Sviluppo, dell’Ambiente e del Lavoro. Inoltre, è stata suggerita la sistematica sensibilizzazione delle Regioni italiane alla questione sia del risanamento dei bus circolanti sia della richiesta di bus urbani a ridotto impatto ambientale che il PD potrebbe organizzare; ciò si combina, quindi, all’idea dell’indotto di fare sinergia con il progetto “PROGETTO MIUR- Autobus urbano a metano ad alte prestazioni, bassi consumi ed emissioni quasi zero” del Centro Ricerche Fiat, l’Istituto Motori del CNR, il DIME dell’Università di Napoli Federico II, Industrializzazione realizzata da IVECO IRISBUS.
“Qualora la Fiat rinunci definitivamente alla produzione di bus in Italia – argomenta Ceccotti – già da oggi si potrebbe individuare una nuova rete di interlocutori, nazionali o internazionali, idea questa già ampiamente illustrata dall’indotto stesso. Nel trovare, quindi, piena convergenza tra le idee dell’indotto e del Partito democratico, il discorso si è spostato, come programmato, con il segretario Pierluigi Bersani, affiancato da Stefano Fassina, dallo stesso Ceccotti e da Caterina Lengua. Il rappresentante dell’indotto, Carmine Loffredo, nel ricordare che la crisi dell’IRISBUS parte da lontano e che non si è stati sufficientemente attenti a questo, ha esposto le idee dell’indotto ed ha ribadito che il rilancio della produzione di bus nel sito Ufitano è possibile e che si possono ulteriormente incrementare le unità lavorative. Come? portando avanti la proposta dell’indotto a cominciare dal risanamento dei bus circolanti e la rottamazione di bus obsoleti ( a costo zero ed in breve tempo) e affiancando a questa l’attività diretta alla creazione di un polo di eccellenza per lo sviluppo e la produzione di veicoli con motori innovativi.
Partendo dalle relazioni delle varie rappresentanze presenti, il segretario Bersani ha dichiarato: “Se si accetta il principio che non bisogna assolutamente perdere pezzi di produzione in Italia, prima o poi ci si riesce, e l’IRISBUS ne è assolutamente un pezzo importante. Possiamo andare nel dettaglio con l’indotto ed è necessario fare un serio e decisivo punto di chiarezza: un tavolo serio con Fiat e Governo affinché si accerti definitivamente se la Fiat c’è, ci vuole essere o, se non ci vuole essere, non ostacoli e faciliti l’intervento di altri. Analizziamo il decreto sulla crescita e verifichiamo la possibilità di inserire dei provvedimenti mirati, con risorse a sostegno”.
A quel tavolo bisogna essere presenti, per cui, Bersani ha sollecitato a seguire qualsiasi opportunità che preveda un progetto concreto e fattibile; ha indicato ai suoi collaboratori di continuare a dialogare con l’indotto e a programmare incontri con i rappresentanti del PD nelle Commissioni parlamentari competenti”. Alla fine dell’incontro, i rappresentanti dell’indotto, intrattenendosi con Fassina e Ceccotti, hanno già programmato incontri nella capitale per la prossima settimana.

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