Irisbus, lunedì previsto incontro sindacati-Vetrella

Lunedi 22 agosto 2011 presso la regione Campania le O.O.SS. DI UGL Metalmeccanici FIM – FIOM-UILM accompagnati dal onorevole Ettore Zecchino incontreranno l’assessore ai trasporti Sergio Vetrella: lo scopo della riunione e quello di chiedere all’assessore di:
1) accelerare lo sblocco della seconda tranc dei fondi fas, come già comunicato nella riunione del 3 Agosto presso il ministero dello sviluppo economico dal presidente Stefano Caldoro fondi che permetterebbero ad approvare un piano triennale trasporti. Come è stato fatto dalla regione Piemonte.
2) convocare conferenza stato regione, per attuare le stesse procedure come sopra menzionate,è direttive per assegnare le gare per l’acquista dei bus dalle aziende che producano bus in Italia,come succede in Francia dove il governo assegna oltre il 70% ai costruttori che producono bus in loco.
3) farsi promotore di coordinare tutti i politici campani di destra di sinistra e di centro ad azioni concrete nei confronti del governo per un piano nazionale trasporti, considerando che oltre il 70% dei bus circolanti in Italia sono fuori legge, è se non ci sarà un piano di adeguamento saremo sanzionati dalla comunità Europea nel 2012 per unmiliardo e settecento milioni di euro che aggiunti al costo degli ammortizzatori sociali darebbero copertura finanziaria per un piano quinquennale.
“Solo in questo modo il giorno 31 agosto possiamo costringere Fiat a fare marcia indietro, salvaguardare l’unico sito produttivo di costruzione bus in Italia”. Lo afferma Giovanni Cicchella, segretario provnciale Ugl metalmeccanici.
Costringere Fiat anche a traverso protocolli d’intesa dove si stabilisce che gli autobus che vengono messi in gara in Italia di tutte le gamme vengono prodotte o compensate con produzioni fatte in Italia. È ora di passare a fatti concreti per salvaguardare gli interessi nazionali. Anche attraverso una forte mobilitazione locale per dare impulso anche alle altre attività produttive come ALMEC- FMA- ed altre aziende che attualmente sono in pericolo di dismissione”.

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