Irisbus, tagli stipendi e a settembre ancora cassa integrazione

Irisbus, tagli stipendi e a settembre ancora cassa integrazione

Ancora polemiche e malumori all’Irisbus di Flumeri dopo la notizia del rischio del taglio di 250 unità lavorative. Dopo la cassa integrazione di marzo gli operai sono tornati al lavoro, ma per alcuni di loro, per quelli che prima della cassa integrazione avevano fruito del periodo di malattia, hanno avuto la busta paga decurtata di circa 250 euro. In effetti, l’azienda invece di mettere in busta paga lo stipendio per malattia, pari all’80% dello stipendio, ha messo in busta paga già lo stipendio di cassa pari al 60% del percepito base. Il malumore tra i dipendenti è forte, i quali hanno commentato che non è la prima volta che l’azienda opera in questo modo sugli stipendi, come ad esempio quando si vota invece di pagare tre giorni compensativi ne corrisponde solo due. La situazione allo stabilimento di Flumeri resta dunque tesa e a tenere il fiato sospeso sono le insistenti voci di un ritorno alla cassa integrazione per settembre, pesa inoltre la questione ristrutturazione aziendale che vede a rischio circa 250 unità lavorative. Le intenzioni della Fiat sono fin troppo chiare, dichiarano i lavoratori, portare lo stabilimento a 500 unità e sbarazzarsi del resto delle maestranze e a ciò ci si mette anche il sindacato che in Vale Ufita non cura gli interessi dei lavoratori come dovrebbe, facendosi spesso raggirare dalla proprietà.

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