Lavoratori cooperative sociali, domani assemblea al centro sociale

Domani pomeriggio, giovedì 9 giugno 2011, alle ore 15, presso il centro sociale di Avellino si terrà l’assemblea dei lavoratori delle cooperative sociali della Provincia di Avellino che operano nei piani di zona e che da 16 mesi non percepiscono lo stipendio. I lavoratori delle cooperative sociali hanno già chiesto al Prefetto di Avellino un incontro per poter evidenziare le proprie difficoltà.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl rimarcando l’importanza sociale “dei servizi offerti dai piani di zona – evidenziano – lo scenario doloroso dovuto ai tagli che il governo ha operato nell’ambito del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali con la totale abolizione del fondo per la non autosufficienza. La linea del Ministro Sacconi esposta nel suo “Libro Bianco” ha prodotto i suoi effetti a danno dei servizi locali, con l’aggravio di una legge di stabilità che prevede ulteriori e progressivi tagli alla spesa sociale degli Enti locali. Tale riduzione dei finanziamenti ha comportato una ridefinizione e ad un taglio del sistema di welfare della nostra provincia, a cui si aggiunge l’annoso problema dei ritardi nell’erogazione dei fondi dovuti dalla Regione Campania ai Piani di Zona e alle Cooperative Sociali. In una provincia dove la disoccupazione è all’ 86% della popolazione attiva, dove gli anziani sono in forte aumento, i giovani sono a carico delle famiglie di origine, dove si allarga sempre più la forbice della povertà, ci troviamo a fronteggiare una situazione di emergenza che pone le famiglie già in disagio economico a dover far fronte con un “welfare fai da te” anche agli oneri per l’assistenza ai propri anziani e disabili. Sottolineamo che sui Servizi Sociali tra i vari contratti e gli appalti alle cooperative sociali gravita un indotto di circa 3500 addetti a rischio occupazione, un indotto pari ad una FMA. Senza contare i numerosi anziani e diversamente abili che vedono i servizi a loro dedicati (assistenza domiciliare, centri diurni, servizi di accompagnameto ecc) ridotti inverosimilmente o addirittura soppressi, senza contare l’aumento della spesa in compartecipazione a loro carico”.
“Le Cooperative sono al collasso, i mancati pagamenti mettono a rischio la loro sopravvivenza e gli stessi posti di lavoro. Gli operatori non percepisco da mesi lo stipendio che già di per sé non rispetta il CCNL. A peggiorare questa situazione già di per sé critica è la mancanza di un tavolo di coordinamento provinciale ovvero “l’osservatorio sulle politiche sociali” che definisce un assetto di governance di settore più volte richiesto alla stessa Provincia e da quest’ultima promesso durante l’assemblea del 23 agosto scorso a cui si è dato seguito. In più l’ Ente di Palazzo Caracciolo si defila alle richieste di convocazione fatte dai sindacati venendo meno al suo ruolo di indirizzo e coordinamento in un settore ormai pervaso dalla crisi. A tale scopo, i sindacati con grande senso di responsabilità, si sono fatti carico di garantire i livelli occupazionali raggiunti ed evitare il taglio brutale dei servizi. Queste le ragioni che hanno spinto CGIL CISL UIL e UGL alla stipula dei patti di solidarietà con i Consorzi e le Unioni che gestiscono i servizi sociali”.

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