Operai sul piede di guerra, è sciopero alla Fma

Operai sul piede di guerra, è sciopero alla Fma
Anche alla Fma è sciopero. E lo stabilimento irpino è uno dei primi del gruppo Fiat ad annunciare un’inziativa seria di lotta dopo il massiccio ricorso ala cassa integrazione nell’ultimo anno e quella che operai e sindacati definiscono come un atteggiamento ambiguo del Lingotto che non fa chiarezza …

Operai sul piede di guerra, è sciopero alla Fma

Anche alla Fma è sciopero. E lo stabilimento irpino è uno dei primi del gruppo Fiat ad annunciare un’inziativa seria di lotta dopo il massiccio ricorso ala cassa integrazione nell’ultimo anno e quella che operai e sindacati definiscono come un atteggiamento ambiguo del Lingotto che non fa chiarezza sul piano industriale. Sciopero e manifestazione con tanto di presidio davanti ai cancelli a partire dal prossimo cinque ottobre. Il consiglio di fabbrica lo ha deciso oggi al termine di una riunione che ha visto sulla stessa posizione tutte le sigle delle organizzazioni dei lavoratori: Cisl, Cgil, Uil, Ugl e Fismic. Venerdì si chiude la prima settimana di lavoro dopo un mese di blocco. Ci saranno poi altre tre settimane di cassa integrazione: il 5 ottobre l’Fma riapre i cancelli, ma gli operai incroceranno le braccia. L’astensione riguarderà duemila addetti. Fatta eccezione per le otto ore di sciopero nazionale del gennaio del 2008, l’ultima massiccia astensione alla Fma è datata 2000. “Non c’è un piano industriale, l’azienda non fa chiarezza e noi siamo costretti allo sciopero” – ha detto Giuseppe Morsa della Cgil . Sono già 49 le settimane di cassa integrazione per lo stabilimento di Pratola Serra e ad ottobre si passa al regime straordinario. Da un calcolo fatto dai sindacati, ogni operai della Fma ha fino ad ora perso 3500 euro.

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