Trasferirsi all’estero rappresenta un cambiamento molto importante, che porta a modificare profondamente il modo in cui si agisce in diversi ambiti della propria vita. Gli “espatriati” si devono adattare alla cultura del paese che li ospita, devono imparare a sfruttare nuove opportunità e spesso devono rivedere il loro modo di relazionarsi.
Ma non solo, spesso chi emigra all’estero deve anche rivedere profondamente la propria situazione finanziaria e i propri investimenti, adattandoli alla nuova realtà. Investire in un Paese straniero è un processo spesso sottovalutato, ma che in realtà è fondamentale per potersi creare una sicurezza finanziaria a lungo termine, massimizzando i vantaggi e limitando i rischi.
Uno dei motivi che spingono a riconsiderare il proprio portafoglio finanziario, dopo un trasferimento, è il differente regime fiscale. Questo può favorire determinate forme di investimento rispetto ad altre: le rendite finanziarie, ad esempio, potrebbero essere tassate di più o di meno rispetto al paese d’origine rendendole di conseguenza più o meno vantaggiose. Allo stesso tempo, le tasse sugli immobili o sugli affitti quasi sicuramente saranno diverse e influiranno sulla scelta di investimento nel nuovo paese. Ancora, un determinato regime fiscale può prevedere delle detrazioni che rendono appetibili determinati prodotti finanziari, che altrove invece non sarebbero interessanti.
Un altro aspetto che coloro che si trasferiscono devono tenere in considerazione è quello relativo alla permanenza nel paese straniero. Si tratta di un trasferimento a medio termine, cioè di pochi anni, oppure a lungo termine, ovvero praticamente definitivo? Questo va tenuto in conto fin da subito, perché un eventuale rientro nel paese d’origine può essere una variabile che influisce sulla profittabilità degli investimenti fatti.
Tra gli espatriati, la forma di investimento più diffusa è sicuramente il mattone. Sarà per il fattore emotivo del “mettere radici” nel nuovo paese o per il senso di sicurezza che ancora dà, ma l’acquisto di un immobile continua ad avere un’attrattiva importante. La rivalutazione della casa, infatti, tende a non deludere mai nel tempo, anche se l’acquisto di una prima casa per abitarci non rappresenta tecnicamente un investimento. Per chiamarsi tale, infatti, l’immobile deve fornire una rendita costante nel tempo, ad esempio un affitto. L’acquisto per affittare è un’altra possibilità da prendere in considerazione quando si è all’estero, il cosiddetto “buy to let”.
Da non dimenticare i modi più tradizionali di investire i propri soldi. Tra questi si annoverano gli schemi pensionistici e le pensioni integrative, forme di investimento che vengono strettamente regolamentate da leggi e quindi sono diverse da paese a paese. Anche i piani di accumulo possono essere un’opzione da valutare, così come il deposito su conto corrente. Anche se in quest’ultimo caso i tassi sono bassi un po’ in ogni paese, le spese di apertura e mantenimento del conto basse possono renderlo vantaggioso. Nei paesi anglosassoni il conto corrente è gratuito e averne diversi può essere un modo per ottimizzare il proprio tasso di risparmio (ad esempio uno destinato alle spese di tutti i giorni e uno ai risparmi da investire).
Anche per gli “expat”, non mancano forme di investimento alternative o comunque con un differente livello di rischio e quindi di profitto. Si annoverano tra queste l’investimento in strumenti finanziari attraverso la propria banca oppure con il trading online. Quest’ultima opzione, cioè investire in modo indipendente, richiede una maggiore consapevolezza e conoscenza dei mercati in cui si va ad operare, dal forex agli ETF, fino alle azioni. Negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre di più l’investimento in asset finanziari quali forex e criptovalute come Bitcoin o Ethereum, un settore che ha avuto performance di crescita esponenziale e che può rappresentare un’opzione interessante per chi vuole diversificare parte del proprio portafoglio nei mercati finanziari ad elevata volatilità.
Altre forme di investimento, per chi si è trasferito all’estero e cerca maggiore sicurezza, potrebbero essere i classici beni rifugio, come l’oro i diamanti, ma anche beni preziosi, come orologi e gioielli da collezione. Continuano ad essere apprezzati gli investimenti nelle opere d’arte, mentre si stanno diffondendo quelli in vini pregiati, un settore che richiede anche una certa conoscenza per la corretta conservazione delle bottiglie nel corso degli anni. Infine, da tenere in considerazione anche l’acquisto di auto dall’elevato valore collezionistico, ovviamente essendo consapevoli che la cifra necessaria è mediamente abbastanza alta.