Sivis, Iannaccone: basta industrializzazione di passaggio

Sivis, Iannaccone: basta industrializzazione di passaggio
Oggi (sabato 24 ottobre 2009) alle ore 16,30, l’onorevole Arturo Iannaccone, parlamentare e responsabile del dipartimento Welfare del Movimento per l’Autonomia, si recherà nuovamente a Conza della Campania per incontrare i lavoratori della Sivis, riuniti in presidio permanente all’ingresso dello sta…

Sivis, Iannaccone: basta industrializzazione di passaggio

Oggi (sabato 24 ottobre 2009) alle ore 16,30, l’onorevole Arturo Iannaccone, parlamentare e responsabile del dipartimento Welfare del Movimento per l’Autonomia, si recherà nuovamente a Conza della Campania per incontrare i lavoratori della Sivis, riuniti in presidio permanente all’ingresso dello stabilimento. “Il caso Sivis – afferma Iannaccone – è l’emblema di una industrializzazione di passaggio che ha già penalizzato tanti lavoratori irpini che si sono ritrovati, da un momento all’altro e spesso inspiegabilmente, senza un’occupazione. Oggi pomeriggio sarò a Conza della Campania per comunicare ai lavoratori l’esito della mia interrogazione al Ministero per le Attività Economiche e per concordare con loro le iniziative necessarie a tutelare un’importante realtà produttiva della nostra provincia. L’obiettivo rimane quello di salvaguardare lo stabilimento nel suo complesso e, quindi, tutta la produzione e le maestranze attualmente impegnate. Il Sottosegretario Saglia – spiega Iannaccone – ha espresso la disponibilità del Ministero per le Attività economiche a convocare un tavolo di trattativa, subordinando questa eventualità a una richiesta congiunta delle parti. Ora, occorre che anche la proprietà della SIVIS dia la sua disponibilità a sedersi intorno a un tavolo per scongiurare la definitiva chiusura dello stabilimento. Oggi pomeriggio – conclude Iannaccone – ribadirò, insieme a tutti gli amici del Movimento per l’Autonomia, l’intenzione di continuare a difendere le ragioni dell’Alta Irpinia, battendomi insieme ai lavoratori contro la lenta ma costante deindustrializzazione della nostra provincia.”

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