Solimine: no alle provocazioni ma più rispetto ai lavoratori

Solimine: no alle provocazioni ma più rispetto ai lavoratori
“Temo che sulla crisi economica e sulle questioni legate al problema del lavoro si vogliano assumere posizioni provocatorie al solo fine di alzare inutili polveroni in una vicenda che, al contrario, andrebbe trattata con il dovuto rispetto nei confronti dei lavoratori e con maggiore senso di respons…

Solimine: no alle provocazioni ma più rispetto ai lavoratori

“Temo che sulla crisi economica e sulle questioni legate al problema del lavoro si vogliano assumere posizioni provocatorie al solo fine di alzare inutili polveroni in una vicenda che, al contrario, andrebbe trattata con il dovuto rispetto nei confronti dei lavoratori e con maggiore senso di responsabilità che non dovrebbe mai venire meno in momenti di difficoltà generale così l’assessore provinciale Giuseppe Antonio Solimine che aggiunge: “Come amministrazione provinciale e come assessorato al lavoro abbiamo individuato la condizione di tutti i lavoratori come il problema al quale dare la massima priorità, tanto vero che subito dopo il nostro insediamento a quella problematica abbiamo dedicato riunioni e confronti, ai quali hanno partecipato tutti i rappresentanti sindacali e le organizzazioni di categoria, proprio per organizzare le attività idonee a fronteggiare la crisi. Da quelle iniziative è nato il tavolo anticrisi, che ha messo in campo una strategia condivisa da tutti e che ha in concreto partorito il sostegno al reddito delle famiglie dei lavoratori in difficoltà. I tempi ed i criteri di accesso al sostegno economico sono stati discussi ed approvati da tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della provincia di Avellino. Sulla questione Fma ci siamo occupati ampiamente ed abbiamo chiesto all’Unione industriale di Avellino, sempre invitata alle nostre riunioni, che si adoperasse per portare al tavolo i rappresentanti della Fiat affinché comunicassero alle istituzioni ed ai lavoratori quali strategie avessero in mente per lo stabilimento della Fma. Considerato che l’Unione industriale è controparte, non è a noi che andrebbe chiesto se e in quale misura quel passaggio sia stato fatto e con quali risultati concreti. Anche perché l’idea di trasferire altrove la produzione delle autovetture o di parti di esse non appartiene solo a questa provincia, ma, immaginiamo, attenga ad un ragionamento molto più ampio, di dimensioni internazionali, che noi abbiamo contestato e continueremo a contestare in ogni modo. Non capiamo e non giustifichiamo questo attacco perpetrato nei confronti del presidente Cosimo Sibilia, che ha sempre mostrato sensibilità ed attenzione verso i problemi dei lavoratori e sarebbe profondamente ingiusto sul piano personale e politicamente sbagliato, in termini di strategia, individuare nel presidente la controparte dei lavoratori della Fma. Riteniamo utile ed opportuno, al fine di rasserenare il clima, che le organizzazioni sindacali facciano arrivare un segnale preciso di presa di distanza da quanti, in maniera strumentale, pensano che attraverso minacce e ricatti politici possano indurre ad assumere atteggiamenti diversi da quelli che interessano i lavoratori di questa provincia. L’Amministrazione provinciale continuerà in maniera serena a svolgere il suo compito senza accettare alcuna provocazione. Certo è che in questa condizione diventa difficile avviare o continuare un dialogo se questo è strumentale. Diventa evidente la strumentalità attivata nei confronti della Provincia quando si chiede contemporaneamente un incontro con il presidente Sibilia e poi si vuole incontrare la minoranza consiliare. A qualcuno non viene in mente che, di fatto, con questa ipotesi il tavolo provinciale diventa di difficile attuazione? Ovviamente lo sciopero è legittimo e non sarà gridato allo scandalo se i lavoratori dovessero marciare contro l’Amministrazione provinciale, ma chi lo farà dovrà sapere che la Provincia ha stanziato settecentomila euro per le famiglie disagiate che hanno già risposto all’avviso e che il nuovo bando consentirà a tanti altri lavoratori di percepire il sostegno, se ne dovessero sussistere i requisiti, fino alla concorrenza della somma messa a disposizione. Si tratta di lavoratori che rappresentano la fascia debole della società e non sembra opportuno banalizzare questa circostanza. La speranza è che prevalga il senso di responsabilità e che si pongano i lavoratori al centro della discussione senza sbandamenti e rinunciando ad utilizzare oscure strategie che non portano da nessuna parte”.

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