Solofra, Concia, a gravare anche il peso fiscale

Solofra, Concia, a gravare anche il peso fiscale
Secondo il rapporto annuale sullo stato del comparto, presentato dal presidente nazionale dell’Unic, Graziano Balducci, la concia è il settore che più ha pagato la crisi economica. “Lo scorso anno – ha affermato Balducci – abbiamo perso circa il 15% in valore, tornando ai livelli di dieci, quindici …

Solofra, Concia, a gravare anche il peso fiscale

Secondo il rapporto annuale sullo stato del comparto, presentato dal presidente nazionale dell’Unic, Graziano Balducci, la concia è il settore che più ha pagato la crisi economica. “Lo scorso anno – ha affermato Balducci – abbiamo perso circa il 15% in valore, tornando ai livelli di dieci, quindici anni fa. Le esportazioni hanno lasciato alle spalle un 9%. La caduta più consistente è avvenuta in Campania e Veneto. In quest’ultima tutto è pari alla metà del prodotto nazionale, l’anno scorso è stato il meno colpito nell’export (-7%) ma il più danneggiato sul mercato interno per la disfatta delle Murge. La prima ha esportato il 25% in meno, dopo un biennio al +35% di produzione per avere intercettato la scelta manifatturiera dell’ovocaprino. La Toscana ha diminuito del 13% le spedizioni all’estero. La produzione vitellina si è contratta meno delle altre scelte. Per quanto riguarda le destinazioni, la pelletteria ha toccato il settimo anno consecutivo attivo, il resto si è arretrato di due cifre. L’approvvigionamento è stato soddisfatto per il 95% all’estero. Il fatto che – continua Balducci – si sia perso appena il 3-4% in aziende e lavoratori nonostante il netto ridimensionamento dell’attività può spiegarsi da un lato con i frequenti cambiamenti degli assetti societari e dall’altro con la presenza di interinali e stagionali. I costi operativi totali sono proporzionalmente diminuiti meno della produzione riducendo nuovamente l’incidenza del margine operativo del suo valore. Il prelievo fiscale in valore assoluto scema meno degli utili pre-imposte. La ridotta deducibilità di spese ha penalizzato la conceria, caratterizzata da un’alta incidenza dell’indebitamento e da margini operativi ridotti. La disciplina dei crediti di imposta non più automatici ha inferto uno schiaffo aggiuntivo. Incredibili a dirsi: nel 2007 l’esborso effettivo per la fiscalità aveva quasi completamente assorbito gli utili conciari, nel 2008-09 con profitti negativi li ha addirittura superati. E’ una vergogna per un paese libero economicamente aperto, sostenitore dell’impresa privata”.

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