Spera: “Fiat in pressione per dismettere la Fma di Pratola Serra”

“Un intero indotto sta rischiando la smobilitazione nell’indifferenza generale della Fiat. La Fma di Pratola Serra potrebbe essere la prossima vittima da immolare. Tutte le istituzioni devono mobilitarsi sin da ora, unirsi nella protesta e incontrare al più presto i vertici del Lingotto”. E’ un appello accorato quello che lancia il vicesegretario nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, sulla questione dello stabilimento Fiat di Pratola Serra (Avellino).
“Ci sono 1900 lavoratori dell’azienda, 600 lavoratori delle ditte esterne, oltre 2500 dell’indotto che non hanno certezze sul loro futuro. A rischio è l’intera economia della provincia di Avellino. Dopo Irisbus e Almec di sicuro, la Fma, alla fine della cassa integrazione ordinaria prevista nei primi mesi del 2012, è nel mirino dei vertici Fiat che non hanno prodotto alcun piano industriale per salvare l’azienda”.
“E’ impensabile – continua il sindacalista – che Fiat manterrà i livelli occupazionali lavorando solo sei giorni al mese. Le prime avvisaglie sono quelle dell’Astec, ditta di manutenzione che sta ridimensionando il proprio organico all’interno della Fma. Si stanno manifestando molte cose strane, basti pensare che sono passati otto mesi e non e’ stata fatta nemmeno un’assemblea con i lavoratori”.
“Io credo che – conclude Spera – il consiglio di fabbrica e le segreterie sindacali unitariamente devono chiedere un incontro urgente a Fiat. Non e’ possibile che permanga il silenzio assoluto in una realtà tra le più grandi e produttive della Campania. Negli ultimi 3 anni non sono stati fatti investimenti e nemmeno ne sono previsti. Un intero reparto e’ stato dismesso e un altro al 50%. Ci stiamo avvicinando ad un destino tutt’altro che roseo”.

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