Svimez, Avellino e Benevento realtà in crescita |
Svimez, Avellino e Benevento realtà in crescita
L’indice di ricchezza è basso, ma Avellino insieme ad altre undici realtà industriali del Meridione d’Italia si segnala per una struttura forte del settore terziario e per l’occupazione in crescita. E’ uno dei tanti dati che emergono dal rapporto 2009 Svimea, associazione per lo sviluppo industriale nel Mezzogiorno, presentato stamane a Roma. Ieri vi abbiamo fornito l’anticipazione riguardante il pil pro capite regionale che è il più basso della nazione e per questo motivo la Campania è la regione più povera d’Italia. Oggi sono stati diffusi gli indicatori specifici. Nelle aree urbane definite dagli esperti dinamiche e dove vene prodotto il 60% del pil del Sud, c’è Avellino. Insieme a capoluogo irpino ci sono Benevento, Bari, Monopoli, Putignano, Lecce, Alghero, Sassari, Macomer, Nuoro, Cagliari e Oristano. Non mancano tuttavia i dati negativi. Innanzitutto quello sull’emigrazione e sulle aree industriali che sembrano offrire opportunità di lavoro non qualificato. Fra queste zone produttive ci sono anche il polo conciario di Solofra e l’area industriale di Grottaminarda. Sul piano più generale dell’emigrazione, il rapporto Svimez ha messon in evidenza come tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. Rispetto ad un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni. Nel 2008, prosegue il Rapporto, il Mezzogiorno ha perso oltre 122mila residenti a favore delle regioni del Centro-Nord a fronte di un rientro di circa 60mila persone. E oltre l’87 per cento delle partenze ha origine in tre regioni: Campania, Puglia, Sicilia. L’emorragia più forte è in Campania con un pesante meno 25mila.