Vicenda Irisbus, l’indotto chiede un dialogo

Pubblichiamo una nota inviataci dalla segreteria organizzativa dell’indotto IRISBUS, Gabriella Testa – SIDERSTAMP Cristina Ferraro – LA SECON: “Pur considerando positiva la ripresa della produzione fino al 31/12/11, nello stabilimento di Valle Ufita, L’indotto continua a seguire ed a vivere attentamente l’evolversi della vicenda Irisbus. Questo momento di calma apparente, deve far riflettere tutti gli addetti ai lavori sulle possibili evoluzioni dell’attuale vertenza. L’indotto si augura che succeda qualcosa quanto prima soprattutto perché non sa quanto alcune aziende del gruppo riusciranno a resistere a questo lungo periodo di non produzione, anche in considerazione del fatto che gli Istituti di Credito, chiusi a riccio in attesa di tempi migliori, non assistono le piccole e medie imprese nella gestione ordinaria (eppure proprio grazie a queste aziende, negli anni passati, i piccoli Istituti Bancari sono cresciuti e si sono consolidati). Più il tempo passa e più l’indotto si convince che per la buona riuscita di questa soluzione (in termini di tempo e di modalità) occorrerebbe che il gruppo FIAT rimanga protagonista della vicenda. Perché si chiude lo stabilimento di Flumeri? Probabilmente il vero motivo non è ancora stato rivelato! Neanche altri imprenditori nazionali del settore automotive (non appartenenti all’indotto ma comunque “addetti ai lavori”) si spiegano il perché di questo apparente semplice paradosso, ossia perché FIAT vuole dismettere lo stabilimento di Valle Ufita, unico (lo si deve sempre ribadire) a livello nazionale? Ma se bisogna prendere atto che il 31 Dicembre la FIAT uscirà dalla “scena” non provinciale, né regionale, ma nazionale, l’indotto ritiene comunque realizzabile il suo progetto, attraverso due ipotesi alternative. La prima ipotesi prevede la partecipazione di un gruppo di imprenditori nazionali anche senza esperienza nel settore dei Bus ma che abbiano delle provate capacità manageriali e di gestione aziendale. La seconda ipotesi, in alternativa, è quella che in realtà sembra si stia già realizzando ossia la partecipazione di un gruppo internazionale (AMSIA motors limited, congiuntamente con Dfm, Zhong Tong Bus e l’italiana Uniteam), il cui presidente ha già fornito delle risposte alle domande che l’indotto aveva in precedenza manifestato. Alla prima occasione utile, l’indotto, che è sicuramente uno dei protagonisti della vertenza, chiederà un incontro con il suddetto gruppo o suoi rappresentanti, perché intende illustrare le proprie competenze, capacità produttive e le sue proposte. Ciò perché, in contrapposizione all’atteggiamento di scetticismo verso la positiva riuscita di della soluzione “cinese”, l’indotto vuole condividere l’atteggiamento di chi finalmente ha maturato l’intenzione di dialogare, evitando di ricadere nel mancato dialogo con il gruppo Di Risio. Il termine da imporre è “dialogo”! L’indotto è sempre disponibile a collaborare con chiunque propone soluzioni di rilancio e sviluppo dello stabilimento di Valle Ufita, che, come sempre avvalorato in tutti gli incontri svolti, ha tutti i requisiti per dare avvio ad un valido progetto industriale nel settore bus, con prospettive occupazionali sicuramente superiori alle attuali sia per Valle Ufita che per le aziende dell’indotto stesso e per l’intero tessuto produttivo irpino”.

SPOT