Atripalda, lettera del sindaco Laurenzano ai concittadini |
Atripalda, lettera del sindaco Laurenzano ai concittadini
“Caro concittadino, mi sforzo quotidianamente di ascoltarti, di parlarti e di cercare di capire le tue idee, le tue sensazioni e la soddisfazione rispetto al lavoro fatto dall’Amministrazione e rispetto a quello che resta da realizzare. Mi scuso, se non sempre sono riuscito ad interpretare i tuoi bisogni, le tue aspirazioni e i tuoi desideri”. Inizia così la lettera di fine anno che il sindaco di Atripalda, Aldo Laurenzano, ha indirizzato ai suoi concittadini. “Sappi – prosegue Laurenzano – che le mie giornate e quelle di tutta la mia giunta sono trascorse alla ricerca di uno sforzo, di uno slancio e di un impegno che potesse migliorare la nostra cittadina: non ho nulla da rimproverare a nessuno in quanto a impegno e dedizione. Ho percepito la sensibilità, ho acquisito la disponibilità e la voglia di lavorare di tutti gli amici della maggioranza, nonostante le difficoltà economiche e organizzative, legate ad una difficile situazione delle finanze comunali e ad un personale che continua ad invecchiare e che non è possibile sostituire in tempi rapidi. Non ho intenzione di nascondermi dietro a carenze o difficoltà ma è giusto che tu sappia tutta la verità: sin dal mio arrivo nella casa comunale ho preteso chiarezza e trasparenza. Per fronteggiare queste gravi difficoltà di cui ti parlavo, abbiamo imboccato due strade molto difficili e anche impopolari: la valorizzazione e alienazione del patrimonio comunale e la lotta all’evasione tributaria. Il Comune si è impegnato in prima persona, in questo senso, con il trasferimento del Comando di Polizia Municipale dall’attuale sede nella casa comunale: un’azione che ci permetterà di risparmiare denaro pubblico e di garantire la sicurezza degli impiegati comunali. Ma non solo, va in questa direzione anche il trasferimento del Centro per l’Impiego in una parte dell’appartamento comunale di via Belli, oggi abbandonato: i comuni consorziati e la Provincia parteciperanno alle spese di fitto, utenze e manutenzione. Una task force comunale, costituita ad hoc, avrà il compito di contrastare l’evasione della tasse Ici e Tarsu e ci aiuterà a realizzare una politica fiscale finalmente equa, giusta e solidale. Amministrare, sai bene però, significa anche programmare, ideare, sperimentare e sensibilizzare. Il mio sogno è ridare dignità e splendore al salotto buono della città: piazza Umberto I. Siamo partiti dal cinema Ideal che, dopo anni di degrado e abbandono, si appresta a ritornare alla luce: la famiglia Troncone ha ultimato, in sinergia con il nostro Utc, il lavoro burocratico e quello di progettazione. Atripalda riavrà uno dei suoi simboli storici e culturali di sempre. Il secondo passo è rappresentato dal monumento ai caduti: realizzeremo presto la recinzione che è stata rimossa scelleratamente qualche anno fa e ristruttureremo completamente la statua, grazie anche alla filantropia di aziende e cittadini atripaldesi emigrati all’estero. Il terzo passo, infine, è la Dogana dei Grani: continuerò la mia battaglia affinché Atripalda si riappropri dell’edificio che dovrà diventare luogo di incontro e di cultura, una galleria di collegamento tra piazza Umberto I e piazza Sparavigna. Finalmente il mercato settimanale ha acquistato dignità, ordine e disciplina: la sistemazione nel Parco delle Acacie rappresenta una conquista di civiltà per tutti noi e per quegli atripaldesi costretti da anni a subire bancarelle, caos, smog e inquinamento, prigionieri nelle proprie abitazioni. I giovani sono e restano il nostro futuro: a loro abbiamo dedicato attenzione e iniziative di sensibilizzazione. Dibattiti – convegni contro l’abuso di alcool e droghe, incontri culturali e appuntamenti formativi sono stati all’ordine del giorno nel corso dell’anno. Non posso ancora non ricordare il progetto per la realizzazione di un centro diurno nell’area dell’ex Volto Santo (i lavori cominceranno a breve), la riqualificazione del Centro Aprea, il nuovo piano traffico e sicurezza stradale che ha coinvolto il centro storico, l’approvazione della nuova toponomastica. Non sono mancate, purtroppo, le emergenze che insieme abbiamo dovuto affrontare. I giorni terribili successivi all’ordinanza di chiusuradella clinica Santa Rita, emessa dai Nas, per carenze igienico – sanitarie. Fui costretto a sospendere le attività di alcuni reparti ma, parallelamente e grazie all’ottimo lavoro svolto dagli uffici comunali, fummo in grado di attivare le procedure burocratiche e amministrative che ci permisero di salvaguardare i livelli occupazionali. I lavori di riqualificazione portati avanti dalla proprietà, poi, ci permisero di restituire in tempi rapidi a te e alla città una clinica moderna e tecnologica. L’incendio dell’azienda Irpinia Recuperi ha destato allarme e preoccupazione per l’inquinamento del territorio e dell’ambiente: abbiamo chiesto immediatamente controlli e rilevazioni attente e periodiche sull’aria e sul terreno. Il livello di attenzione è stato subito alto e i dati dell’azione di monitoraggio sono stati resi pubblici, dandone comunicazione a tutto il consiglio comunale, ai mass media e, ovviamente a te. Per fortuna, ma anche grazie alla professionalità di vigili del fuoco, tecnici Arpac, uomini della Protezione Civile, Forze dell’Ordine e al senso civico della proprietà dell’azienda è stato evitato un disastro ambientale, così come ci confermano i rilevamenti dell’Arpac. Le sfide per il futuro si chiamano Parco Archeologico e fiume Sabato, entrambi inseriti nei finanziamenti europei destinati alla realizzazione del Piano Strategico. Il destino di Atripalda passa dalla valorizzazione delle potenzialità del territorio e della sua cultura: continueranno gli scavi dell’antica Abellinum, un vero e proprio patrimonio archeologico dell’umanità che difenderemo ad ogni costo. Il nostro futuro occupazionale è fortemente legato allo sviluppo della Civita. Così come è legato al fiume Sabato, che rinascerà grazie alla rinaturalizzazione del suo letto e ai controlli attenti e mirati contro l’inquinamento selvaggio che ormai lo segnano da anni. Non sono soddisfatto di quello che è stato fatto fino ad oggi, inutile nasconderlo. Mi piacerebbe essere ancora più vicino alle fasce deboli della popolazione, agli anziani, a chi vive nelle periferie. Mi piacerebbe garantire una casa dignitosa a tutti quelli che ne hanno bisogno, senza dover ricorrere a graduatorie o selezioni; mi piacerebbe offrire un sussidio alle famiglie indigenti e un posto di lavoro ai giovani che ogni giorno di ricevimento mi chiedono aiuto. Non mi è possibile, purtroppo. Non ho mai fatto promesse assurde e non comincerò certo adesso con te: posso solo continuare a garantirti il massimo impegno, la massima dedizione e un amore incondizionato per la nostra terra e la nostra città anche per il 2010 e per tutti gli anni avvenire”.