“Opere incompiute, fondi sprecati, occasioni perse per la crescita del territorio”. Ecco cosa sono viale Principe Amedeo, l’info-point di località Scorza, l’ampliamento del cimitero a S. Agata irpina. Si punta l’indice sulla delibera di Giunta n. 187 del 27 ottobre 2016 ad oggetto “Lavori di manutenzione straordinaria del V.le P. Amedeo dall’intersezione di via Fratta fino all’incrocio con via Della Libertà. Approvazione progetto di fattibilità tecnica ed economica. Provvedimenti”.
“Questa delibera, spiega Antonio Giannattasio di SolofraViva, aveva spinto Legambiente ad inviare l’11 novembre 2016 una nota alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Nello specifico si chiedeva, preventivamente all’esecuzione dei lavori previsti, di redigere una relazione tecnica dello stato di salute dei tigli che compongono l’attuale storico Viale Principe Amedeo colpiti da patologie e di provvedere alla sostituzione dei tigli tagliati negli anni scorsi e di quelli malati e/o pericolosi per l’incolumità pubblica e privata, rispettando, inoltre, durante i lavori le aree di pertinenza degli alberi al fine di tutelare gli apparati radicali e di altre parte delle piante, a tutela della bellezza e della storicità del viale. Nella nota fu invocato l’art.136 del D.lgs 42/2004 (Codice del Paesaggio) e l’art.2 del D.lgs n.63/2008, ma anche la L. n.10 del 2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verde urbano) e in particolare il D.M. 23 ottobre 2014 (Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento).
La Soprintendenza, dal canto suo, ha scritto al comune spiegando che “l’ente interessato allo svolgimento di qualsiasi opera o progetto di sistemazione di pubbliche piazze, strade e spazi, a parere di chi scrive, deve attivare la procedura autorizzativa (Codice Dei Beni Culturali E Del Paesaggio) al fine di acquisire il nulla osta della Soprintendenza. Cosa buffa e paradossale, il vincolo, indicato anche dal PTCP, è presente nella tavola QC7 – 7.1a (carta delle tutele paesaggistiche, storico architettoniche, archeologiche e turistiche) del Piano Strutturale definitivo del PUC, adottato di recente del preliminare, sottoposto alle osservazioni di cittadini e portatori d’interesse”.
“Un vincolo conosciuto! Viale Principe Amedeo, Scorza, Cimitero Sant’Agata facce della stessa medaglia. Mentre qui, ci si è fermati prima, negli altri casi i lavori iniziati si sono arenati e per il caso Scorza addirittura si e dovuto ricorrere alla spesa di rimozione delle opere in elevazione. La colpa è stata attribuita a chiunque, a destra e a manca, ma analizzando i vari iter amministrativi e autorizzativi si ha l’idea di come guidare la cosa pubblica negli interessi di tutti i cittadini non prevede superficialità o dimenticanze che possono arrecare danni al paesaggio all’identità storico-artistica ma soprattutto economica della città”.