“Le mille ed una buca”. Parafrasando il titolo della celebre raccolta di novelle orientali anche a Solofra la manutenzione stradale sembra essere una storia alla quale non si riesce a scrivere mai la parola fine. Infiniti rattoppi ed estenuanti manutenzioni interessano ora questo ora quell’altro pezzo della pavimentazione stradale. Ma per una sorta di “legge del taglione” quanto più asfalto viene rifatto tanto più finisce con il presentare avvallamenti e buche. A dare il “benvenuto” agli automobilisti che arrivano in città da Avellino c’è il manto stradale dissestato proprio a pochi metri dall’uscita della rampa del raccordo autostradale. Uno “scuoti e sbatti” che va avanti e che diventa più frequente quanto più ci si addentra nella città.
Ed il buon automobilista ha il suo bel da fare per schivare la buca e cercare nel contempo di non finire nell’avvallamento provocato da quella serie di tombini che fanno capolino poco più avanti. L’apice lo si raggiunge quando si arriva in via Gregorio Ronca, in pieno centro città. Qui le buche diventano quasi una presa in giro per i residenti ed i commercianti della zona. Quando, anni addietro, la pavimentazione fu rifatta, e furono sistemati nuovi sampietrini, le strade del centro rimasero chiuse per mesi provocando le proteste di esercenti e cittadini. La promessa, poi rivelatasi un vano miraggio, era appunto quella di un centro città più vivibile ed elegante.
Oggi quei sampietrini, quando non vengono sbalzati via dalla pressione provocata dalle ruote delle autovetture, sono tenuti insieme da rattoppi in catrame. Il risultato è un manto stradale bitorzoluto che mette a dura prova i nervi degli automobilisti per non parlare degli ammortizzatori dei veicoli. E più ci si sposta verso la parte alta del territorio comunale e più la situazione peggiora. Nel tratto che da via Casapapa porta a via Panoramica Turci l’asfalto ha quasi completamente ceduto il passo alle buche.
Assolutamente non classificabile, invece, la strada che da via Giuseppe Maffei porta alla frazione S. Andrea Apostolo. Qui buche, tombini malfermi, avvallamenti la fanno da padrone. Ed il povero automobilista? Non gli resta che affidarsi ad una novella Shahrazād che con dei racconti provi a placare lo stress provocato dallo “sbattimento” di un manto stradale malmesso o, in alternativa, può sempre cercare di conquistarsi i favori di un bravo e, preferibilmente, economico gommista che si prenda cura della sua autovettura.