Il Decreto Dignità potrebbe distruggere il gaming legale in Italia?

Con il Decreto Dignità varato dal Governo Conte e fortemente voluto dal leader del Movimento Cinque Stelle, Di Maio, rischia di saltare il banco per quanto riguarda il discorso gaming online in Italia. Questo dovrebbe creare una frattura netta e volutamente proibizionista nei confronti di quel Decreto Abruzzo che quasi 10 anni fa apriva le porte al gioco e alla sua liberalizzazione nel nostro Paese. Stiamo ai fatti: il Decreto Dignità, nonostante quello che abbiamo letto finora, contiene una proroga per un anno, per le realtà di gioco che hanno sottoscritto un contratto duraturo. Di fatto i siti di scommesse sportive e di casinò online stipulano questo tipo di contratto, mediamente biennali con chi si occupa di pubblicità e comunicazione. Ora mentre il gioco in Italia è stato ampiamente liberalizzato e promosso dai governi precedenti, simultaneamente nascevano movimenti il cui obiettivo era quello di limitare il gioco e gli orari delle sale slot Vlt, presenti nella gran parte dei comuni del nostro territorio. Come riportato da diverse testate, è davvero possibile rendere illegale la pubblicità di una cosa legale? In teoria sì, ma in pratica le cose stanno diversamente e sono evidentemente più complesse rispetto a quanto affermato dal leader del Movimento Cinque Stelle.

Chiunque desideri visitare o provare un sito di scommesse e di gioco online come quello di https://www.leovegas.it/it-it/ può verificare personalmente che le sale da gioco sono perfettamente funzionanti e sempre regolamentate dall’ente AAMS che si occupa di gestire il gioco in modo legale e trasparente. Bisogna tuttavia andare a capire quali saranno gli effetti futuri e nel breve tempo per il gioco, specialmente quando ripartiranno i campionato di calcio professionistico. In effetti in Italia l’industria del gioco d’azzardo poggia su tre diversi segmenti: lotterie, scommesse sportive, giochi da casinò, sia di tipo fisico che digitale. Tuttavia, se le cose andranno come abbiamo già potuto verificare tutto è nelle mani degli utenti, che possono liberamente digitare su google le parole chiave come “casinò online”, “poker room” o “quote per scommesse sportive” per accedere ai siti di gioco specializzati nel gioco d’azzardo legale. Tuttavia bisogna anche dire che la campagna mediatica pro e contro i giochi si trova solo in una prima fase di elaborazione e sviluppo.

Come abbiamo imparato negli anni passati, sono argomenti che vengono metabolizzati e accantonati. Nel giro di qualche mese, il gioco tornerà ad essere argomento di interesse per veri appassionati, mentre la politica e l’opinione pubblica si concentrerà su altri e speriamo più importanti notizie per il bene della collettività. Il gioco deve essere praticato sempre in modo consapevole e con moderazione. Nessuna campagna proibizionistica deve infatti cambiare l’utilizzo di questi strumenti, come spesso può avvenire, per andare contro lo status quo. Chi si occupa di queste realtà naturalmente è consapevole che la cattiva pubblicità ha un duplice effetto: da un lato fa aumentare la visibilità e quindi il potenziale pubblico a livello di network, mentre nel breve periodo potrebbe esserci un calo di utenti attivi quantificabili con un 20% in meno di fatturato per la seconda parte del 2018. Staremo comunque a vedere cosa accadrà di concreto e fattivo, aldilà dei proclami e di quello che sarà l’effetto reale post- Decreto Dignità.

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