Nel Decreto Sicurezza approvato dal Senato un capitolo è dedicato all’utilizzo di veicoli con targa straniera. Se ne vedono molti in circolazione, spesso in uso a cittadini italiani.
Almeno fino a questo momento.
E’ stata infatti inserita una norma che, nonostante alcune deroghe particolari, stabilisce il divieto di circolazione con targa straniera a tutte le auto di coloro che risiedono in Italia da oltre 60 giorni.
Tale disposizione nasce da un lato da esigenze fiscali, dall’altro da necessità legate alla sicurezza stradale.
UTILIZZATORI
Obiettivo è limitare alcune categorie di conducenti.
Innanzitutto gli italiani che acquistano auto nuove di lusso all’estero per non pagare il superbollo.
Poi gli stranieri irregolari che adoperano tali targhe per rendersi meno identificabili.
E ancora, gli stranieri con permesso di soggiorno che acquistano e usano in Italia auto immatricolate nei propri Paesi d’origine.
Inoltre, all’interno dei database del settore, le targhe di veicoli stranieri non sono presenti.
Questa mancanza non consente le multe in automatico per eventuali infrazioni commesse e rende più facile viaggiare senza assicurazione o tassa di possesso.
COSA CAMBIA
Fino a questo momento è stato possibile immatricolare i veicoli oltre confine potendo più facilmente infrangere le regole sul territorio italiano.
In caso di infrazione comprovata, il conducente veniva inizialmente “avvisato” di mettersi in regola (ovvero reimmatricolare il veicolo).
In caso di fermo nei sei mesi successivi, era obbligato a pagare una sanzione da 84 a 335 euro.
Con l’ultimo decreto, invece, la multa scatta da subito ed è molto più salata (ammonta a 712 euro). Il veicolo verrà tenuto in deposito e verrà dato un tempo massimo di sei mesi per regolarizzarlo.
Scaduto il semestre scatterà la confisca.
Salvatore Bruno