“Dott.ssa mio marito è sterile. E se volessimo ricorrere a donatori di seme per realizzare il nostro desiderio di diventare genitori?”
L’infertilità è un fattore che può colpire anche l’uomo. Esattamente per il 29,3% degli uomini, la fecondazione naturale è una strada senza uscite. Ecco che i donatori di seme, allo stesso modo delle donatrici di ovuli, rappresentano un aiuto essenziale per molti uomini che a causa di malattie da esposizione a fattori ambientali che alterano la qualità e quantità degli spermatozoi non riescono a creare le condizioni per il concepimento.
Il principio che è alla base della donazione del liquido seminale è molto semplice. Si tratta è un atto volontario e altruistico con il quale un maschio sano dona i suoi gameti affinché possano essere utilizzati per ottenere una gravidanza.
La Società Italiana di Embriologia, Riproduzione e Ricerca (SIERR), di comune accordo con il Ministero della Salute, ha stabilito in maniera rigorosa quali siano le linee guida in materia di donazione di gameti e in particolare quali debbano essere le caratteristiche che consentano alla coppia di fare ricorso alla donazione di sperma e gli elementi essenziali del profilo del donatore di seme.
Ma perché si arriva a sentire il bisogno di donare il proprio sperma? Le criobanche
Donare il proprio sperma oltre che essere un gesto rilevante, può ritenersi un gesto di grande responsabilità. Un vero e proprio percorso che porta a riflettere su situazioni che non si è abituati a considerare finché non ci si ritrova personalmente.
Intraprendere la strada della donazione di gameti significa approfondire la conoscenza di sé stessi, tramite colloqui dettagliati con l’equipe medica (andrologo, embriologo e psicologo) sul proprio vissuto e sulle proprie motivazioni, ma anche per gli esami medici che sono richiesti.
Ecco perché, parallelamente alla donazione di gameti, sono nati centri specializzati, le banche del seme, che si occupano nello specifico della conservazione del seme.
I tessuti e le cellule, compreso lo sperma, possono essere congelati e immagazzinati attraverso un processo chiamato crioconservazione. I campioni di seme vengono preparati prima con una soluzione che riduce al minimo i danni durante i processi di congelamento e scongelamento.
Il campione di sperma donato non viene immediatamente utilizzato per procedure di fecondazione assistita, ma viene conservato in quarantena per un periodo di almeno sei mesi.
Dopo questo lasso di tempo vengono eseguite ulteriori analisi per escludere che, al momento del prelievo del campione, il donatore non si trovasse nella fase iniziale di un’infezione.
La commercializzazione illegale dei donatori di seme
Nonostante i centri di fecondazione assistita in Italia abbiano dato ampio spazio riguardo i programmi di fecondazione eterologa per la donazione del seme, esistono purtroppo delle forme di speculazione che agiscono in modo illegale.
L’art. 12 della legge n. 40 del 2004, chiarisce al comma 6 che qualsiasi forma di realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione di forme di commercializzazione di gameti o di embrioni preveda delle sanzioni penali per le condotte di commercio di gameti e per la violazione del principio di gratuità.
Purtroppo, al di fuori dei canali ufficiali sono presenti delle banche libere che permettono di oltrepassare illegalmente tutte le concessioni del legislatore, pratiche burocratiche, attese, spese e controlli.
Una di queste è rappresentata dalla donazione “fai da te” a cui spesso… continua a leggere
Dr.ssa Chiara Granato
Biologa della Riproduzione
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