Quello della transizione digitale è un percorso in atto ormai già da qualche anno, che secondo le stime porterà entro il 2024 altre 36mila imprese a investire sull’innovazione, anche in virtù dei fondi messi a disposizione all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il cambiamento, che riguarda ormai tutti i settori economici, influenzerà non soltanto l’utilizzo di macchinari e apparecchiature di ultima generazione ma anche e soprattutto il capitale umano, con importanti ricadute in termini occupazionali. Ma cosa sta cambiando realmente all’interno delle aziende?
Transizione digitale: crescono gli investimenti nelle nuove tecnologie
Innovazione digital e green: sono queste le due direttrici su cui si muovono sempre più aziende in Italia, interessate a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per affrontare con maggior fiducia il futuro. Il trend emerge anche da una recente indagine eseguita dal Centro Studi Tagliacarne, che analizzando un campione di 4mila imprese, sia manifatturiere che di servizi, ha evidenziato come una crescente fetta di attività economiche abbia scelto di investire in questo senso.
Più nel dettaglio, la percentuale di imprese che ha già dirottato risorse sulle tecnologie 4.0 arriva oggi al 33%, con una maggiore presenza al nord rispetto al centro-sud, dove le aziende che non hanno ancora fatto questo passo arrivano al 70%. La disparità si fa però più netta quando si prendono in considerazione le dimensioni delle aziende: quelle con meno di 10 addetti, infatti, risultano molto più indietro rispetto alle grandi realtà (con 50-499 dipendenti), con le prime che per l’84% non hanno ancora effettuato investimenti di questo tipo contro il 39% delle seconde.
Più ottimismo dove si investe nel digitale
All’aumento della spesa in nuove tecnologie corrisponde mediamente un maggiore ottimismo nei confronti del futuro: sempre dall’indagine citata emerge infatti che il 46% delle imprese che stanno virando verso il digitale ritengono di poter aumentare i fatturati mentre il 51% guarda già con interesse ai mercati esteri, considerati più facilmente presidiabili con l’aiuto del web.
Dal punto di vista degli investimenti effettuati o in programma, i principali ambiti di intervento sembrano essere Big Data, simulazioni dei processi produttivi e robotica, ma con un focus particolare sul capitale umano prima ancora che sulle apparecchiature a disposizione. La tendenza è infatti quella di puntare sull’acquisizione di nuove competenze da parte del personale già presente in sede e sull’assunzione di nuovi lavoratori specializzati, il tutto nell’ottica di ottimizzare l’uso delle tecnologie a disposizione.
Un’ultima osservazione va fatta però in merito ai risultati già ottenuti da chi ha investito nelle tecnologie 4.0: i precursori di questa rivoluzione, infatti, pongono l’attenzione sui maggiori benefici registrati in questi anni evidenziando come il passaggio al digitale abbia dato i vantaggi più significativi in termini di velocità di produzione, miglioramento dei servizi al cliente e, più in generale, a livello di competitività sul mercato sia nazionale che internazionale.
Transizione digitale: su quali tecnologie investire
Le imprese che stanno pensando di investire sul digitale per non perdere l’importante treno dell’innovazione si trovano oggi di fronte a diverse opportunità, da valutare ovviamente in relazione al tipo di attività economica svolta e agli obiettivi fissati. La possibilità di partecipare a bandi ad hoc per ottenere fondi e finanziamenti è senza dubbio un’importante spinta a lavorare in questo senso, ma in generale è sempre bene avere prima ben chiare le soluzioni disponibili per non rischiare di dissipare le risorse a propria disposizione.
Tra le tecnologie che destano maggiore interesse in questi anni vi è sicuramente la realtà virtuale, che può essere applicata sia nella simulazione delle attività produttive che nella presentazione dei servizi ai clienti. Se pensiamo a quanto fatto da alcune delle maggiori società operanti in ambito digital, come i casino online che proprio grazie alle tecnologie VR hanno creato nuovi sistemi per far accedere in maniera immersiva gli utenti ai tavoli di poker, oppure alla rivoluzione avvenuta in ambito turistico con la diffusione di ricostruzioni 3D di musei, aree archeologiche e centri storici, ci rendiamo conto di quanto questa opzione potrebbe essere dirompente anche in molti altri settori, specie se in concomitanza con l’espansione del Metaverso.
Non da meno sono le opportunità che ruotano attorno al mondo dell’e-commerce, certo non una novità assoluta ma un cambiamento che potrebbe risultare significativo per molte realtà ancora non affacciatesi al web. Investire in questo senso può essere infatti uno step decisivo per abbandonare la dimensione territoriale e aprirsi a un mercato più ampio, ovviamente dirigendo correttamente le risorse e puntando in primis sulle competenze personali.