La miniera d’oro del calcio: quanto fattura questo sport allo Stato?

Il calcio è un fenomeno sociale di portata impressionante; migliaia sono i telespettatori che si siedono davanti alla tv per vedere la partita della propria squadra del cuore o che vestono berretto e sciarpa e si dirigono allo stadio per tifare i propri idoli dal vivo. Come sempre accade, però, in questi casi, anche nel calcio interviene il fattore economico. Lo sport del pallone è, attualmente, la principale fonte di guadagno per lo Stato per quanto concerne il settore sportivo, lo dicono di dati della FIGC.

Vediamo nel dettaglio come il calcio influisce sulle entrate statali del nostro Paese, prendendo in analisi i dati forniti dalla federazione negli scorsi anni.

Uno dei settori più prolifici nell’economia italiana

Al termine della stagione 2014/2015, alla Camera dei Deputati è stato presentato “Il conto economico del calcio italiano” ammontante a 3,7 miliardi di euro. Una cifra da capogiro se contiamo che il 70% di questi soldi viene solo dalle categorie professionistiche mentre le dilettantistiche occupano un importante 24%. Nel 2017 il fatturato è lievitato di un miliardo di euro e si stima che, per ogni euro investito da una squadra di calcio, lo Stato abbia incassato circa 15 euro. Insomma, il calcio è una miniera d’oro per le economie nazionali e l’Italia non è rimasta, di certo, a guardare.

Con un fatturato di poco meno di 20 miliardi di euro nel 2017, l’industria del calcio si è posta in terza posizione dopo il settore dell’impiego pubblico e quello finanziario nel ranking dei settori più fruttuosi per lo Stato. Nel 2017 il presidente della FIGC e vice della UEFA ha presentato il Bilancio Integrato della Federazione confermando la positiva crescita del fenomeno calcistico italiano. Compito della FIGC sarà quello di sviluppare tutti i settori del calcio dal dilettantistico al femminile dando spazio a squadre e club emergenti di dimostrare il proprio valore e di puntare, perché no, all’ascesa nei campionati maggiori.

L’impatto del calcio sul turismo locale e il merchandising

Ma come abbiamo detto, il calcio è un fenomeno sociale di grande impatto. Il tifoso in trasferta visita la città nel quale si trova, peccato però che pochissime società permettano un “pacchetto trasferta” al tifoso. Solo la Juventus ha mosso i primi passi promuovendo la vendita di biglietti con annesso ingresso alla sala trofei dei bianconeri. In altri sport, come per esempio il rugby, le società si interessano di proporre delle offerte vantaggiose che possono comprendere alloggio per una o più notti a seconda dell’evento con annesso presso di biglietto.

I ritiri di squadra, per esempio, sono un ottimo modo per spostare molti tifosi in zone residenziali alla moda. Basti pensare alla preparazione del Napoli in Trentino che ha portato un sold out di tutti gli hotel limitrofi. Per non parlare poi delle amichevoli organizzate con le squadre locali per permettere ai giovani talenti di scendere in campo con dei fuoriclasse oltre che far aumentare la nomea della squadra.

Altro aspetto fondamentale è quello del merchandising. Ogni società dispone del suo negozio ufficiale presente nei centri storici delle città cui appartiene la squadra o nei maggiori centri commerciali. La vendita di prodotti targati Milan piuttosto che Juventus è uno dei mezzi più prolifici per i club per ottenere fondi. Basti pensare che, nel 2016, l’Inter ha incassato quasi 130 milioni di euro in merchandising occupando la 11° posizione in Europa davanti alla Juventus ferma a “soli” 114 milioni.

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