Se già dallo scorso anno è attivo il divieto di buttare i mozziconi di sigaretta in spiaggia (in questo caso la persona responsabile può essere sanzionata con una multa fino a 300 euro), la recente richiesta del Codacons andrebbe a estendere il divieto e la sanzione anche a coloro che fumano sulle spiagge italiane.
Stando alle normative vigenti allineate a quelle europee, già dallo scorso febbraio il divieto di fumo è esteso in auto, in sosta o in movimento, in presenza di donne in gravidanza e in alcuni casi anche all’aperto; nelle pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS.
E per il Codacons, la salute dei cittadini italiani dovrebbe essere ulteriormente messa a riparo dal fumo di sigaretta anche lungo le spiagge, trattandosi di luoghi tendenzialmente affollati, pieni di bambini e frequentati principalmente durante la stagione calda, che di certo non aiuta a rigenerare l’aria.
Stando ad alcune indagini scientifiche, infatti, l’inquinamento provocato dalle sigarette fumate sotto gli ombrelloni riesce addirittura a superare quello registrato in una zona a elevato traffico automobilistico. Lo studio in questione è quello svolto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano sulla spiaggia di Bibione, la prima località balneare italiana che dal 2014 ha bandito il fumo sulla battigia.