“Dr.ssa ho 40 anni e vorrei un bambino. È ancora possibile rimanere incinta alla mia età?”
Tendenzialmente, una coppia inizia a desiderare un figlio, soprattutto, quando il trascorrere del tempo impone stravolgimento ai meccanismi fisiologici che regolano la propria capacità riproduttiva. Si parla di “Orologio Biologico” come “un timer” che prosegue inesorabile. Ma questa espressione non dovrebbe deprimere, ma motivare ad una distinzione più mirata tra ciò che è età anagrafica e ciò che è, invece, età biologica.
Le probabilità di rimanere incinta è vero che diminuiscono con il passare degli anni ma non è l’unico fattore, tutto dipende anche dalle condizioni dell’organismo (età biologica).
I fattori condizionanti sono molteplici e vanno dal diverso patrimonio follicolare iniziale, e della differente velocità di esaurimento, alla predisposizione genetica fino al non trascurabile stile di vita condotto. Certo è che alcune terapie ormonali mirate potrebbero ridurre alcune disfunzioni ormonali se le condizioni generali dell’organismo possono essere tali da consentirlo.
Genitori a 40 anni. Le statistiche
Ad oggi, i ritmi della società hanno costretti molte donne a posticipare la gravidanza e in Italia secondo i dato dell’Eurostat, i primi figli arrivano tra i 30 e i 35 anni e la media è di 31, 1 anni.
Sempre Eurostat rileva che nel 2018 su 4,25 milioni di nascita solo il 5,2% ha riguardato donne di età uguale o maggiore di 40 anni, ossia circa 1 su 20.
Secondo ricerche del Ministero della Salute, la fertilità femminile diminuisce dopo i 35 anni e la chance di avere una gravidanza a 40 anni ad ogni ciclo è circa pari al 5%. Gravidanze a 45 anni ancora più rare.
Sebbene, il desiderio di avere un figlio a quest’età sia molto grande, bisogna tener in conto di alcuni accorgimenti che, sotto consiglio di specialisti della riproduzione, possono aiutare sia la donna che l’uomo ad avere un quadro completo su ciò che affronteranno.
RIMANERE INCINTA IN ETÀ BIOLOGICA AVANZATA. COME FARE?
Quando, alla soglia dei 40 anni, i tentativi condotti migliorando il proprio stile di vita, la propria alimentazione, fruendo di una blanda integrazione ormonale e proteica, non hanno prodotto risultati è arrivato il momento di prendere coscienza che se si è davanti ad un reale problema.
Allora, il desiderio di genitorialità deve essere seguito da uno specialista della fertilità.
Per quanto riguarda la donna, sono consigliati analisi ed esami volti a misurare la sua capacità ovulatoria e il numero di follicoli presenti nelle ovaie (riserva ovarica), mentre per l’uomo, spermiogramma, con test di capacitazione.
Un costante monitoraggio medico, nei casi in cui si affronta una gravidanza a 40 anni, oltre che uno stile di vita sano, è opportuno per prevenire tempestivamente i rischi.
Gravidanza geriatrica e Criopreservazione
Così come l’età biologica influisce sulle possibilità di concepire e portare a termine la gravidanza, l’età anagrafica avanzata, portando con sè un bagaglio relativamente ampio di esperienze e conoscenze, implica il dover affrontare differenti paure.
Pur essendo una donna, a 40 anni, più sicura e consapevole di sè, non si può negare che una gravidanza a quest’età sia più pericolosa, aumentando le probabilità che il feto sia affetto da anomalie cromosomiche.
Occorre, dunque, prevenire complicanze genetiche, in tal caso, sarà opportuna una consulenza genetica, a maggior ragione se in presenza di casi di malattie in famiglia.
Ecco perché occorre sottolineare una particolare metodica ereditata dalla tecnica statunitense ed effettuata per la prima volta nel 1949, si tratta della criopreservazione dei gameti, che è in grado di esaudire il desiderio di diventare genitori anche ad un’età avanzata. Portare a termine una gravidanza a 45 anni, grazie a questa metodica, è oggi una possibilità concreta e che si traduce in una vera e propria scelta di vita.
Infatti, ricorrendo alle tecniche specifiche di preservazione di fertilità, ciascuna coppia, con le nuove metodiche di congelamento e i nuovi crioprotettori, può preservare la fertilità, in svariate condizioni, con ottimi risultati in termini di possibilità di gravidanza dopo lo scongelamento.
Oggi, solo in Italia, ogni anno sono circa 3mila le donne che decidono di fare un figlio sottoponendosi al trattamento della crioconservazione degli ovociti… continua la lettura
Dr.ssa Chiara Granato
Biologa della Riproduzione
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