Terminate le feste di Pasqua, tra abbuffate e apertura di uova, quasi sempre ci si ritrova con tanti avanzi di cioccolato. Dopo una necessaria pausa per smaltire i lauti pasti, i più golosi potranno gioire del fatto che anche gli esperti dell’alimentazione sottolineano le proprietà e gli effetti benefici del cioccolato, sia dal punto di vista mentale sia da quello fisico. Unica regola: consumarlo con parsimonia.
Sono numerosi infatti gli studi sulla relazione tra un buono stato di salute psicofisica e consumo di cioccolato (per la gioia di quanti vivono di sensi di colpa). Quali sono dunque gli effetti positivi legati al consumo (moderato!) di cioccolato?
Oltre al suo potere positivo sull’umore e a quello energizzante, nel cacao sono presenti i flavonoidi, che possiedono una buona capacità antiossidante, utili per proteggere il sistema cardiovascolare come pure per limitare gli effetti negativi relativi agli alti livelli di colesterolo cattivo LDL. Studi scientifici ne dimostrano anche l’effetto antinfiammatorio, proteggendo le arterie dai danni dell’arteriosclerosi e prevenendo malattie cardiovascolari come infarto e ictus. Diversi altri studi sottolineano invece il ruolo svolto dalla teobromina, un alcaloide presente nella pianta del cacao che svolge un’azione vasodilatatrice e cardiostimolante, mentre altri ne indicano l’utilità del consumo per un corretto funzionamento cerebrale.
In ogni caso, però, la positività degli effetti è direttamente collegata alla quantità di cioccolato consumato. Quanto cioccolato potrebbe essere consumato al giorno?
In linea generale tra i 30 e i 70 grammi, ma a fare la differenza sono tanti fattori variabili quali l’età, lo stato di salute, l’orario della giornata in cui viene consumato il cioccolato, l’abitudine o meno a svolgere attività fisica, ecc.
Concordi invece gli esperti nel consigliare il consumo del cioccolato che contiene la maggiore quantità di cacao (che è l’elemento che possiede le proprietà di cui sopra), ovvero quello fondente. Il seme di cacao, infatti, è fatto di due parti: quella grassa, che è il burro di cacao, e quella magra, costituita dal cacao vero e proprio. Da questo seme vengono prodotte tre tipologie di cioccolato: quello bianco, composto da burro di cacao, latte in polvere e zucchero; quello fondente, fatto di burro di cacao, cacao (in percentuale di almeno il 50%), zucchero e latte in polvere; e quello al latte che rappresenta una via di mezzo tra i due, ma che contiene comunque cacao.
Per questo motivo il cioccolato bianco è quello meno preferibile, in quanto carente di cacao vero e proprio, mentre quello fondente è il prediletto per i principi benefici che ne derivano e per il suo inferiore contenuto di zuccheri. Tanto maggiore è la percentuale di cacao, infatti, tanto superiore è il contenuto di flavonoidi. 100 grammi di fondente ne contengono circa 50-60 mg (nella stessa quantità di cioccolato al latte ne ritroviamo solo una decina di mg, mentre è nulla la presenza nella qualità bianca).