È uno dei siti archeologici più famosi e visitati al mondo con i suoi 44 ettari di area scavata. E con un fascino che ammalia oltre due milioni di visitatori l’anno provenienti da tutto il pianeta.
Pompei rappresenta oggi l’unico sito archeologico al mondo capace di mostrare quale fosse l’aspetto di un antico centro romano nella sua totalità e dinamicità sociale. La terribile catastrofe del 79 d.C. che vi si abbatté cristallizzò infatti ogni cosa, conservando la città e i suoi tesori nel tempo.
A partire da mercoledì 29 marzo, gli scavi di Pompei offrono ai visitatori due ulteriori bellezze. Viene infatti restituita al pubblico la viabilità principale della Regio VII, al centro dell’area archeologica e vicina al Foro.
Aprono per la prima volta la Casa dell’Orso ferito e la Casa di Sirico, in seguito all’ultimazione degli interventi di messa in sicurezza previsti con il “Grande Progetto Pompei”.
Cosa potrà ammirare il pubblico?
La Casa dell’Orso ferito è una domus che deve il suo nome a un mosaico pavimentale presente al suo ingresso. Esso raffigura un orso trafitto da una lancia e accasciato al suolo, ed è visionabile da una vetrata protettiva. Molto ricca anche la pavimentazione in mosaico dell’atrio e di altri ambienti, come quello con un grande riquadro centrale composto da lastre di marmi rari.
Molto bella e ricca di particolari anche la fontana con la Venere in conchiglia. Oltre alla messa in sicurezza, questa domus è stata interessata anche da un massiccio restauro degli apparati decorativi.
La Casa di Sirico, invece, proprio alle spalle delle Terme Stabiane e vicina al Lupanare, presenta sulle pareti numerosi affreschi ispirati alle scene della guerra di Troia.
Il proprietario fu Publius Vedius Siricus, identificato grazie alla scoperta di un sigillo in bronzo che riporta il suo nome, effettuata durante lo scavo risalente alla seconda metà dell’Ottocento.
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