Smog e inquinamento esterno ci preoccupano? Attenzione anche all’aria di casa

Non esiste solo l’inquinamento esterno. Nonostante sia difficile rendersene conto, anche all’interno delle proprie abitazioni l’aria che tira non è propriamente pulita né salutare.

L’inquinamento dell’aria di spazi chiusi, infatti, è da 10 a 50 volte superiore rispetto a quello esterno, un dato dunque non proprio irrilevante se si pensa che le persone in media trascorrono circa l’80% delle proprie giornate all’interno di edifici.

Secondo il più recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico in generale rappresenta ormai il principale fattore di rischio ambientale per la salute dell’uomo e a preoccupare è anche l’incremento esponenziale della produzione globale di sostanze chimiche. Basti pensare che nell’ultimo mezzo secolo siano stati immessi nell’ambiente ben 80 mila nuove sostanze chimiche.

Ma se lo smog della strada preoccupa, l’aria poco salutare di casa non dà grossi pensieri. E quindi non ci si riflette tanto quanto si dovrebbe. Ma quali sono gli agenti inquinanti “casalinghi”?

Da recenti indagini l’attenzione è finita in particolare sulle sostanze chimiche presenti nei prodotti di consumo quotidiano tra cui ftalati, fenoli e ritardanti di fiamma che vengono inalati a nostra insaputa. Tra i potenziali agenti inquinanti ci sono anche molti materiali da costruzione, arredi (truciolato, compensato), rivestimenti sintetici e tipologie di imbottiture in quanto liberano sostanze cancerogene come la formaldeide (un battericida che si trova anche in cosmetici, detergenti e disinfettanti). Poi ci sono anche gli agenti biologici, ovvero batteri, virus, pollini, acari e composti allergenici che si trovano nella polvere, e che producono effetti negativi sul sistema respiratorio e possono causare disturbi al sistema immunitario.

Le cause di un accumulo di aria sporca sono da rintracciare prima di tutto nell’eccesso di umidità e nella scarsa ventilazione dell’ambiente (problema che aumenta nella stagione fredda con l’uso di termosifoni e minore apertura di balconi e finestre). A soffrire di più sono i bambini, per i quali valgono le accortezze maggiori: tenere la temperatura della cameretta mai troppo alta, compresa tra i 18° e i 20°, mentre il tasso di umidità dovrebbe aggirarsi tra il 45 e il 55%, facendo aerare la cameretta più volte al giorno.

Detto ciò, ci sono precauzioni per migliorare la vivibilità dei propri ambienti?

A partire dall’abitudine a fumare fuori casa (mai al chiuso) a quella di evitare di stendere i panni bagnati in casa (per evitare l’umidità e l’inalazione delle sostanze adoperate per il lavaggio). Contro le sostanze tossiche e l’inquinamento casalingo, poi, esistono alcune piante che purificano l’aria (ficus benjamin, aloe, photos e viburno).

E ancora aprire le finestre almeno un paio di volte al giorno anche solo per 10-15 minuti; cucinare con finestra aperta o comunque con l’aspirazione della cappa; usare con parsimonia candele profumate e profumatori per l’ambiente; utilizzare pitture antibatteriche e anti-inquinanti al posto di quelle che contengono VOC, formaldeide e metalli pesanti; controllare con costanza gli impianti di condizionamento e i filtri; ridurre i campi elettromagnetici casalinghi evitando cavi elettrici soprattutto in prossimità dei letti.

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