Dopo mesi di digiuno, gli appassionati di sport sono finalmente tornati ad ammirare le imprese dei propri beniamini.
Dopo il calcio, che di fatto è stato il primo a ripartire, tutti gli altri sport hanno riacceso i motori e per le prossime settimane lo spettacolo non mancherà.
Il Tour de France è tra le competizioni sportive più apprezzate e seguite a livello mondiale e quest’oggi cercheremo di fare il punto della situazione per quanto riguarda la Grande Boucle, che in questa edizione si preannuncia più incerta che mai.
Il Team INEOS è la squadra da battere
Dopo le polemiche che hanno accompagnato la vigilia del ritorno alle competizioni, la situazione è finalmente tornata alla normalità e i migliori ciclisti al mondo sono tornati a darsi battaglia in pista.
Le polemiche hanno investito soprattutto l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), accusata di aver organizzato tutto il calendario stagionale in funzione del Tour, senza riconoscere alle altre corse l’importanza che avrebbero meritato.
La Grande Boucle prenderà infatti il via il 29 agosto e terminerà il 20 settembre, su un percorso che quest’anno pare disegnato per gli scalatori puri. Come raccontato da Mikel Landa in una recente video intervista all’Insider, gli organizzatori del Tour hanno pensato a soli 30km di cronometro e a tante, tantissime, montagne.
Siamo sicuri che lo spettacolo non mancherà e a oggi il principale indiziato per la vittoria finale è il vincitore della passata edizione Egan Bernal.
Il ventunenne colombiano, capitano del fortissimo e ricchissimo Team INEOS reduce da tre vittorie nelle ultime tre edizioni del Tour, dovrà tuttavia fare a meno di due gregari di lusso.
I britannici Chris Froome e Geraint Thomas sono infatti apparsi in netto ritardo di condizione e hanno preferito allungare la preparazione fisica per preservarsi in vista del Giro d’Italia e della Vuelta per arrivare favoriti indiscussi.
Bernal, a ogni modo, dovrà vincere la resistenza di ciclisti di livello assoluto tra cui spicca il nome di Primož Roglič, con lo sloveno che al 24 di agosto, secondo le scommesse online, a quota 5,00, ha ottime possibilità di portarsi a casa la prima grande corsa a tappe della carriera.
La condizione fisica rappresenta solo una delle tante incognite di questa stagione
Come inevitabile che sia, questa edizione del Tour de France sarà ricca di incognite e la più importante è senz’altro quella che riguarda la condizione fisica degli atleti.
Come di consueto, tutti i ciclisti impegnati nel circus avevano iniziato la preparazione tra novembre e dicembre, al fine di farsi trovare già al top della forma a marzo quando avrebbe dovuto iniziare la stagione della Grandi Classiche Monumento.
Per i motivi che tutti conosciamo, tuttavia, tra febbraio e marzo le corse sono state interrotte e gli atleti si sono visti costretti a stravolgere completamente i propri metodi di allenamento, passando dalle corse in strada ai rulli tra le mura domestiche.
Questi mesi di inattività hanno sicuramente pesato sulle gambe dei ciclisti ma anche e soprattutto sull’abitudine degli stessi a sgomitare in gruppo ad alta velocità e a risentirne è stata la sicurezza.
Sono diverse le cadute che hanno coinvolto i ciclisti in queste prime settimane dal ritorno alle gare e tutte sono state causate da un pizzico di disattenzione e di superficialità, proprio a causa dalla scarsa lucidità nei momenti importanti delle corse.
Fortunatamente, tutte le cadute si sono risolte solo con un grande spavento e con qualche frattura, ma in vista del Tour la questione “sicurezza stradale” non dovrà essere sottovalutata.
Nell’attesa di scoprire come sarà questa 107a edizione del Tour de France così particolare e per tanti aspetti straordinaria, gli appassionati di ciclismo si godono il ritorno alle corse dei più forti atleti al mondo e non vediamo l’ora di scoprire chi alla fine riuscirà ad avere la meglio.
Il neo campione italiano Giacomo Nizzolo cercherà il successo di tappa in volata anche alla Grande Boucle e la sensazione è che siano diversi gli azzurri in grado di dire la propria in ottica vittoria di tappa.
Francesco Pizzigallo