“Scarso. Inadeguato. Incapace”. Da Sant’Agata irpina, il candidato sindaco Antonio De Vita, nel comizio di apertura di Prima Solofra, lancia la sfida al primo cittadino uscente Michele Vignola. “Risposte inadeguate all’emergenza idrica. Non lo dico io l’ha detto e scritto il Procuratore della Repubblica di Avellino”. “Scarso, inadeguato. Per tre anni ha tolto ai cittadini la possibilità di lavarsi. Alle mamme di prendersi cura dei propri figli. Scarso, scarso. Inadeguato. Incapace. Ci hanno messo un anno per fare un pozzo che doveva essere fatto in pochi mesi. Vuole continuare, a fare che cosa? Ha dimostrato di non avere le capacità”. “Ha avuto l’opportunità di sfruttare tre milioni di euro di fondi europei per fare qualcosa per il paese e sapete cosa ha pensato di fare? Un parcheggio”.
Il dottore De Vita ricorda poi la Marcia contro l’inquinamento a Solofra, conclusasi davanti palazzo Orsini sede comunale: “Sono venuti dai comuni a valle con tutti i loro problemi di inquinamento, di fogne mancanti o incomplete, di impianti di depurazione inesistenti, di inquinamento da diserbanti, sono venuti qua a Solofra a manifestare. A chiamarci inquinatori. E lui nascosto nel palazzo. Questo è difendere Solofra? Questo è rappresentare Solofra?”
Ed ancora. “Dicono che hanno risanato i debiti. Ma lo sapete come hanno risanato? Lo hanno fatto avanzando crediti che sono inesigibili da quindici anni, venti anni. Hanno preso dei soldi così come la legge dello Stato prevedeva. I debiti li hanno dilazionati nel tempo”.
“Io non ci sto a rassegnarmi a vedere una Solofra piegata, ferita. E nessuno che si muove, nessuno che fa qualcosa. Contenti, tutti contenti di avere una indennità, di essere di riferimento, di avere un ruolo politico, uno spazio ma poi lasciar fare agli altri. Lasciare agli altri il compito di decidere il futuro della nostra città. Decidere se Solofra deve stare nell’Asi o non ci deve stare. Noi ci vogliamo stare nell’Asi ma ci vogliamo stare alle nostre condizioni, con le nostre richieste, con le nostre esigenze. Vogliamo continuare a fare impresa, quello che sappiamo fare. C’è gente che mette il cartonificio a Montoro, che fa le mozzarelle a Serino, che fa pasta ad Atripalda. E noi? E noi vediamo le nostre aziende chiuse, svuotarsi, senza lavoro”. “Adesso vuole cambiare la destinazione d’uso ed in che modo la vuole cambiare, me lo dice? Aspettando l’ordine del Pd? Vuole uscire dall’ASI e come fa con quattro rappresentanti dell’Udc in lista? Ma a chi lo vuole raccontare. Noi, possiamo andare via dall’Asi se non fa quello che deve fare perchè noi non rispondiamo a nessuno se non a noi stessi. Ci mettiamo al servizio dei cittadini e lo faremo gratis. Le nostre indennità le destineremo ai più poveri di questo paese. Noi ci mettiamo il cuore quando facciamo una cosa. Certo i problemi ci sono, sono tanti ma una certezza la dovete avere: la nostra intelligenza, la nostra caparbietà la mettiamo al servizio di Solofra”.