Amministrative, Solofra. Vignola: “Se ho sbagliato chiedo scusa ai miei concittadini”

“Ho commesso degli errori in questi cinque anni, penso e spero di averlo fatto in buona fede. Sono il primo a chiedere scusa a voi cittadini di Solofra se qualche volta ho sbagliato però in questi cinque anni, e questa è la realtà incontrovertibile, è accaduto di tutto”. Così il primo cittadino di Solofra Michele Vignola, e candidato sindaco di ‘Continuiamo, Solofra’ nel suo intervento di presentazione della lista in piazza Umberto I°.

Vignola parla dell’emergenza tetracloroetilene, “forse non è un caso che i problemi con i miei colleghi della maggioranza sono iniziati in quel momento, forse perchè le responsabilità erano troppe”.

Ed ancora. “L’acqua non c’è stata a causa del tetracloroetilene in falda. Ma vi chiedo cari concittadini ho forse inquinato io la falda acquifera ? Ho forse messo io il tetracloroetilene nell’acqua ? O forse io era il sindaco nel momento storico in cui ciò è accaduto? Come si può pensare che con la metà della risorsa idrica disponibile, due pozzi erano stati chiusi, si potesse continuare a dare l’acqua anche a quelle zone della città, la parte alta, che diciamocelo francamente, hanno sempre avuto problemi con l’acqua perchè nei decenni passati si è costruito al di sopra del livello altimetrico dei pozzi. Se anche le aziende conciarie sono state private dei pozzi per la produzione cosa dovevamo fare?”

Vignola si assume la responsabilità di una scelta: quella di aver consentito alle aziende conciarie che avevano il pozzo idrico chiuso a causa del tetracloroetilene, di collegarsi all’acquedotto civile perchè “prima di ogni cosa viene il lavoro. Si può anche andare a casa e non riuscire a fare la doccia. Ed è un dramma perchè l’acqua è un bene primario. Ma cosa si fa se invece di andare in fabbrica si sta tutto il giorno a casa senza lavoro ? Cosa si fa?”

E poi il capitolo debiti: “8 milioni e mezzo di debiti , di tutto di più. Noi abbiamo affrontato questi debiti”. “Ci si accusa di non aver fatto niente. Ma con tutti questi debiti, con 40 cantieri sequestrati e con tutto ciò che è capitato nel quinquennio cosa si poteva fare? Tutti i cittadini possono vedere come è cambiato il volto di questa città. Avevamo i rifiuti per strada. Ebbene abbiamo pagato tutti i debiti che avevamo con la società che gestisce la raccolta, abbiamo avviato il porta a porta, abbiamo aperto un centro di raccolta. Altro che non abbiamo fatto niente”.

Sull’Asi e sul cambio di destinazione d’uso: “se nei primi cento giorni dall’elezione non dovessimo riuscire ad ottenere quello che vogliamo. Stiamo già studiando come uscire dall’Asi. Ma senza danneggiare i cittadini e le aziende solofrane”.

E per chi da componente di maggioranza è passato all’opposizione o per chi “fino a tre giorni prima della presentazione delle liste era con noi” per poi defilarsi usa una sola espressione: “tradimento politico”.

SPOT