La soluzione dei problemi finanziari al Comune di Avellino?
Il predissesto.
Quello di cui si parlava cinque anni fa.
E’ la stessa soluzioni vanamente invocata all’epoca dall’assessore Paolo Ricci.
In quei giorni (era il 28 settembre 2014) il consigliere di opposizione Dino Preziosi, riferendosi alla maggioranza, dichiarava: «Non hanno il coraggio di dichiarare il presdissesto perché non impone l’aumento delle tasse, ma si limita a indicare questa evenienza come una possibilità. Invece l’amministrazione ha già aumentato le aliquote. D’altra parte, però, con il predissesto si può accedere al “Fondo di rotazione”, vale a dire a un prestito quasi a tasso zero di 7 euro per abitante, quindi circa 3mln e mezzo, di cristallizzare ad oggi la situazione debitoria, per cui non si rischiano pignoramenti o azioni esecutive, e in più non si pagano interessi o rivalutazioni monetarie».
Vebbè, era roba ormai dimenticata.
Dopo cinque anni, come al gioco dell’oca, si torna alla casella di partenza.
I commissari Giuseppe Priolo, Silvana D’Agostino e Francesco Ricciardi, ora hanno fatto la scoperta dell’acqua calda.
La soluzione dei problemi finanziari del Comune di Avellino si chiama predissesto.
Con buona pace di quei consiglieri comunali che potranno nuovamente candidarsi.
E con zero rispetto per le future generazioni, quelle su cui ricadranno i guai finanziari accumulati in questi anni.
Tutto normale, in linea con il modo di operare della politica ad Avellino, da trent’anni a questa parte: vivere alla giornata e chissenefrega di programmazione e lungimiranza.
Inutile stare qui a elencare e provare a immaginare gli scenari futuri con la decisione di ricorrere al predissesto.
Hanno deciso così e basta.
I commissari sono loro, noi siamo semplici operai dell’informazione, senza competenze in materia nè voglia di cimentarci in ragionamenti che porterebbero via soltanto tempo.