Bianco: in politica troppi avventurieri

Bianco: in politica troppi avventurieri
Si è svolto ieri nella sala convegni del Viva Hotel, a causa del maltempo, il comizio di “Italia Popolare”, che ha visto protagonista Gerado Bianco. Il leader di Italia Popolare ha esordito rispolverando vecchi ricordi in cui la compagine popolare aveva elevate ambizioni che avrebbero portato la pro…

Bianco: in politica troppi avventurieri

Si è svolto ieri nella sala convegni del Viva Hotel, a causa del maltempo, il comizio di “Italia Popolare”, che ha visto protagonista Gerado Bianco. Il leader di Italia Popolare ha esordito rispolverando vecchi ricordi in cui la compagine popolare aveva elevate ambizioni che avrebbero portato la provincia di Avellino a non asservirsi mai alle logiche del potere. Proseguendo poi, con grande forza espressiva, traendo spunto da una citazione di Don Sturzo, ha evidenziato quanto sia malata la politica di questo paese, che sta perdendo lo slancio che la animava negli anni cinquanta e sessanta, dove ora si punta invece tutto sull’individualismo che porta a pensare solo alla propria posizione prescindendo da quelle degli altri. Rivendicando il ruolo fondamentale del popolarismo, Bianco si detto indignato dalla presenza di qualche avventuriero politico che afferma, che chi per il passato ha avuto un ruolo importante oggi debba essere messo da parte. Non sono mancati, con qualche nota ironica, affondi all'”amico” De Mita, al quale ha chiesto come mai non reagisce di fronte ad un presidente del Consiglio che auspica una chiusura del Parlamento, visto che per il passato lo stesso De Mita aveva sempre insegnato l’importanza delle istituzioni. Concludendo ha esaltato la folla presente affermmando che “… si può guadagnare il potere e la gloria ma se si perde l’onore allora tutto il resto non vale a nulla. La politica è fede e passione, e fede e passione non ammettono cambi repentini.

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