Fgci, a Napoli l’assemblea nazionale

“Il 14 e il 15 gennaio, la Federazione Giovanile Comunisti Italiani giunge all’assemblea nazionale, in una situazione politica di involuzione economica e democratica. La crisi delle banche – si legge nella nota – è divenuta crisi degli Stati che ne hanno pagato i debiti, trasformando così il debito privato in pubblico, ricadendo così sui lavoratori e le lavoratrici, gli studenti e studentesse, i precari, gli anziani. Praticamente tutto il ceto basso, per questo Governo, dovrà subire politiche di austerity.
Il Governo Monti, quindi, segue le indicazioni di quei Governi di centro destra e centro sinistra che hanno portato l’Italia in ginocchio, tagliando fondi alla sanità, all’istruzione, la cultura, ai trasporti, al mondo del lavoro, ma soprattutto alla ricerca e lo sviluppo della qualità dei beni e servizi. Tutto ciò sta portando questo Paese alla povertà, materiale e morale. Sono ormai anni che assistiamo ad un feroce attacco riguardo i diritti del lavoro, il mondo dei saperi e la qualità della democrazia.
La vertenza Irpina è un esempio: fabbriche che chiudono, centinaia di famiglie che con dignità portano avanti una vita che ha procurato solo ingiustizia, che ha deturpato un territorio e che diventa giorno dopo giorno sempre più tetro, inospitale, brutto. Dai temi internazionali, fino alle lotte che ogni giorno stanno facendo rinascere un movimento operaio sempre più attento, vigile e acculturalo, la FGCI c’è e continua a radicarsi sui territori. Siamo stati presenti e dato un contribuito a riempire piazze, sviluppando i nostri punti di vista, autonomi ma unitari, su scuola, lavoro, università, questioni di genere e antifascismo senza cedere il passo a settarismi anacronistici e nuovismi vuoti; abbiamo contribuito a creare i comitati referendari per l’acqua pubblica, spendendo energie vitali e forze non scontate in tutti i comitati referendari che sono stati creati; abbiamo continuato a studiare i fenomeni sociali e politici internazionali, poiché riteniamo che solo dall’internazionalismo delle lotte si possa sviluppare un cambiamento generale delle condizioni di vita dei più deboli.
Siamo ancora in campo nonostante le sconfitte elettorali subite in quasi tutto il paese: siamo radicati in tutte le regioni e nella maggior parte delle province. In questi anni abbiamo accresciuto la nostra capacità di fare analisi politica e tradurla in rivendicazione. Non è poco, e non tutti lo credevano possibile dopo la disfatta del 2008. Ma abbiamo saputo resistere, e nella tenuta rilanciare la nostra azione. E’ un merito che è nostro diritto sottolineare.
L’impegno politico quotidiano, stando sui temi, è ormai diventato un fattore consolidato nei giovani. Questo impegno serve per costruire una sinistra alternativa al sistema capitalista, che sia concreta nell’agenda politica nazionale a partire dai temi del lavoro, della precarietà, dello sviluppo pubblico e di qualità dei saperi. Lo facciamo da comunisti, e all’interno del Partito dei Comunisti Italiani, nonché della Federazione della Sinistra, processo ormai indelebile e che anzi va rafforzato. Quando Berlinguer diceva che i giovani sono la speranza più grande per un partito che voglia dirsi comunista affermava una verità difficilmente contestabile.
Grazie ai nostri margini di autonomia politica e organizzativa, è nostra responsabilità lavorare al rinnovamento del partito, contribuire all’aggiornamento dell’analisi, a colmarne a volte i limiti o le lacune in una società in rapida trasformazione, anche a tentare di influenzarne l’analisi con il punto di vista della nostra generazione. Occorre approfondire l’analisi e la comprensione delle specificità lavorative legate alle nuove generazioni, nelle pieghe del lavoro autonomo, delle finte partite iva, degli stage. Costruire maggiori collegamenti con le realtà organizzate di precari e ricercatori. Crediamo sia necessario fare uno sforzo inoltre nel campo della parità di genere, perché troppo spesso i luoghi della politica, le nostre sedi, i nostri luoghi di discussione sono poco praticabili, anche sotto il profilo della forma per la sensibilità e della dimensione del femminile. Nel nostro specifico, prendiamo atto di un partito che in diverse zone non è ancora radicato a sufficienza e che quindi non riesce a coinvolgere sufficientemente le masse, guardando a quelli che sono i cambiamenti storici di questo Paese. Di fronte alle ingiustizie che sopportiamo ogni giorno, abbiamo auspicato una partecipazione al partito e nelle piazze che a volte non ha avuto conferma. Questo non può, però, affossare il lavoro che di qui ad un anno è stato fatto: seminari, incontri, dibattiti, manifestazioni, scioperi etc.
Nonostante questo limite, infatti, siamo sempre stati presenti sulla scena politica e siamo certi che sia questa la strada da seguire per formare dei quadri dirigenti adeguati ai cambiamenti che la società richiede. Il solo limite che dobbiamo superare è quello di coinvolgere la popolazione, partendo dalle fasce giovanili, poiché istruendo i giovani avremo, nel tempo, i dirigenti del domani. Ci siamo messi in relazione con altri senza perdere la nostra identità, abbiamo collaborato piuttosto che chiuderci nel settarismo. Abbiamo capito che la nostra diversità sta nella connessione politica e sentimentale con i grandi problemi del nostro tempo.
Questa sarà la linea operativa per la nostra organizzazione per affrontare la complessa e frammentata realtà nazionale e provinciale giovanile e non solo. Puntiamo a crescere e a rafforzare il nostro rapporto dialettico con la società. Infine, la FGCI Irpina parteciperà alla fase assembleare con tre delegati. Questa è certamente l’occasione di rappresentare le zone interne del Paese, uscendo così da quella vena stretta del provincialismo, termine spesso usato per soffocare e far morire nel silenzio le tragedie quotidiane a cui stiamo assistendo.

ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA NAZIONALE FGCI
Napoli

Programma dei lavori
14 gennaio 2012
11.00 Apertura Assemblea organizzativa nazionale
11.15 Relazione di Flavio Arzarello, coordinatore nazionale Fgci
12.00 Elezione commissioni emendamenti, Carta costitutiva e Elettorale
12.15 Apertura dibattito
17.00 Intervento di Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci
18.00 Riunione gruppi di lavoro
20.00 Chiusura lavori primo giorno
21.30 Riunione commissioni

15 gennaio 2012
9.00 Riapertura dibattito
12.00 Intervento conclusivo di Flavio Arzarello
12.30 Report gruppi di lavoro
13.00 Votazioni del documento nazionale, degli eventuali emendamenti, della carta costitutiva e degli organismi dirigenti
14.00 Chiusura Assemblea Organizzativa
Porterà inoltre il suo saluto il Sindaco Luigi De Magistris

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