Limone: “Agricoltura e zootecnia da difendere”

Limone: “Agricoltura e zootecnia da difendere”
Intervista a tutto campo con Antonio Limone, candidato alla Provincia per il collegio Atripalda, Salza, San Potito, che, anche partendo dall’esperienza come Commissario Straordinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Meridione di Portici, pone l’accento su alcune importanti questioni ri…

Limone: “Agricoltura e zootecnia da difendere”

Intervista a tutto campo con Antonio Limone, candidato alla Provincia per il collegio Atripalda, Salza, San Potito, che, anche partendo dall’esperienza come Commissario Straordinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Meridione di Portici, pone l’accento su alcune importanti questioni riguardanti agricoltura e zootecnia, settori fondamentali per lo sviluppo dell’Irpinia e la difesa delle sue eccellenze territoriali.

Domanda: Cosa pensa dell’ente Provincia? Rispetto alle sue competenze come immagina la politica agricola e zootecnica di questo Ente?

Risposta: La Provincia: tante le cose da fare!C’è un grande interesse per un Ente che può raggruppare molte buone iniziative nel contesto delle deleghe assessorili. Penso ad un’agricoltura moderna e biologica al servizio di un territorio a vocazione mista. La nostra è la tradizione degli orti, dei noccioleti, dei pochi alberi da frutta di qualità più presenti nell’interland intorno alla città capoluogo fino al Baianese. Reintroduciamo la coltura delle nostre mele pregiate: limoncelle, cotogna, testa d’asino, le pere, le nespole, i gelsi.

Domanda: Così il cittadino troverebbe nella Provincia un riferimento, come secondo lei?

Risposta: Proviamo a produrre ed a vendere alla grande distribuzione i nostri prodotti. Penso alla produzione di ciliegie dell’Arianese che deve essere assolutamente rilanciata, insieme al recupero delle piccole aziende manifatturiere del Baianese, penso alla mela limoncella di Grottolella ed al recupero degli oliveti ed ai vigneti pregiati di Altavilla, di Tufo, di Castelfranci, di Santa Paolina, di Taurasi etc. Tutte queste realtà hanno bisogno di un assessorato in Provincia che colleghi agricoltura ed attività produttive, che sostenga lo sforzo di tanti piccoli produttori,i quali, consorziandosi, potrebbero cominciare la semilavorazione delle castagne, delle nocciole, delle noci, della frutta. Penso ad una zootecnia che valorizzi le nostre razze bovine ed ovine: podolica e laticauda, che reintroduca le stalle per l’allevamento degli asini, così preziosi per l’onoterapia e il latte d’asina per la cosmesi. Un ente Provincia che indirizzi, sostenga gli sforzi di chi vuole investire sul proprio territorio anche una piccola economia, che però punti alla qualità e vinca le sfide del mercato globale. Insomma una Provincia che annodi il filo tra il proprio territorio e gli uffici regionali, valorizzando così, e non a chiacchiere, le zone interne.

Domanda: Quali iniziative proporrebbe se ne avesse la possibilità?

Risposta: Resto sempre stupito quando assisto ai tanti convegni che spuntano sulla valorizzazione dei prodotti tipici senza che prima nessuno si preoccupi di sostenere il pastore e l’allevatore che ormai sono una specie in via d’estinzione nella nostra Provincia . Penso al coinvolgimento fattivo di tutte le associazioni sindacali di categoria: CIA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA ect., che, coinvolte in una consulta permanente, possono contribuire a risolvere i problemi: del prezzo del latte, della crisi del prezzo delle nocciole etc. E’ necessario attivare la tracciabilità dei nostri prodotti di qualità, delle DOP delle IGP, questa è la formula vincente, in una provincia moderna e dinamica. Occorre rilanciare la tradizione di un artigianato locale per far rinascere, soprattutto nei nostri tanti e bellissimi centri storici, il borgo e la bottega: le nostre conserve, i nostri vini , i nostri oli, i nostri salumi e i nostri formaggi di qualità. Mi chiedo quanto possono sopravvivere ancora i salumifici del baianese senza che si incrementi l’allevamento del suino, come nel Beneventano. Questi e tanti altri spunti possono arricchire le iniziative politiche di un ente come la provincia, che, se vuole trovare un riscatto, deve fornire a Palazzo Caracciolo materia prima di grande qualità. Più esplicitamente se alla provincia verranno eletti i soliti noti, le iniziative giuste chi le intraprenderà? Chi pensa e chi realizza? Per questo mi sono candidato con Santoro perché lui pensa …

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