Politica tra vecchio e nuovismo

Politica tra vecchio e nuovismo
La provincia di Avellino per la prima volta è amministrata dal centro destra. Le tanto decantate novità e rotture con un vecchio modo di fare politica non si sono viste. La prima seduta del Consiglio Provinciale, preceduta da estenuanti riunioni per la “spartizione delle poltrone”, ha visto il defil…

Politica tra vecchio e nuovismo

La provincia di Avellino per la prima volta è amministrata dal centro destra. Le tanto decantate novità e rotture con un vecchio modo di fare politica non si sono viste. La prima seduta del Consiglio Provinciale, preceduta da estenuanti riunioni per la “spartizione delle poltrone”, ha visto il defilarsi degli “scontenti” che hanno preso subito le distanze dalla maggioranza, non per il mancato rispetto dei programmi (il gesto sarebbe stato nobile), ma per la mancata nomina ad assessore. I mugugni dell’UdeUR, il sarcasmo dell’On. Pugliese. Si sa, noi Irpini siamo legati alle tradizioni e ai detti popolari ed in ossequio al vecchio adagio “cambiare tutto affinché nulla cambi” abbiamo cambiato l’amministrazione di centro sinistra con quella di centro destra lasciando “lo zio Ciriaco” a fare e disfare a seconda delle convenienze politiche; nominare assessori gli eletti per far entrare in consiglio nipoti e amici “trombati”, nominare assessori esterni e “fregare” gli eletti. Discusse e osteggiate, sono risultate le nomine di assessori esterni, cioè non scelti tra i consiglieri eletti, e il caso dell’assessore Giuseppe Solimine che: “In base ad accordi in verità assai poco divini, ma drammaticamente terreni, da decenni continua a rappresentare, a vario titolo, una forza politica misteriosa, perché non si conosce da chi è costituita, cosa rappresenta, quali azioni sul territorio abbia mai sviluppato e quali risultati abbia mai conseguito; …. evidentemente assalito da una crisi mistica, è convinto che il ruolo di assessore provinciale sia frutto di una designazioni divina … finge di dimenticare che le poltrone sulle quali egli è seduto sono il risultato di attività assai poco trasparenti sul piano politico, perché costruite a tavolino nelle cabine di regia.” In corsivo non sono mie dichiarazioni ma le dichiarazioni rilasciate dal Solimine sulla stampa Irpina del 16.07.2008, cui rassegnava le sue lamentazioni per gli incarichi politici ed amministrativi da me ricoperti, mentre di se dichiarava: “… sono soddisfatto per essere riuscito a mettere la mia gente al cento dell’attenzione, ottenendo una risposta affermativa anche sul piano del consenso elettorale, che io ritengo essere l’unico presupposto intorno al quale costruire la legittimità della rappresentanza. Vorrei far, inoltre notare che personalmente non ho mai dovuto cambiare partito per mantenermi a “galla” … mentre altri sono stati costretti a compiere doppi e tripli salti mortali pur di conservare la “divina” incoronazione”. Cosa dirà ora il nostro. Rappresenta il territorio, Lui che non si è neanche candidato o rappresenta lo zio di Nusco? Ritiene ancora che gli assessori debbano essere eletti e non nominati a tavolino?. Ritiene di non aver cambiato squadra? O più semplicemente resta convinto seguace praticante del detto: “fate come dico io ma –soprattutto- non fate come faccio io?.

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