“Voti: Galasso non sa contare, torni a scuola”

“Voti: Galasso non sa contare, torni a scuola”
“Se il candidato sindaco Galasso conta così e analizza in questa maniera maldestra il risultato elettorale, allora è il caso che ciascuno di noi ritorni a scuola. Da Galasso, infatti, ci si sarebbe aspettato un mea culpa per una coalizione, quella che lo sostiene, che non ha funzionato come lui si a…

“Voti: Galasso non sa contare, torni a scuola”

“Se il candidato sindaco Galasso conta così e analizza in questa maniera maldestra il risultato elettorale, allora è il caso che ciascuno di noi ritorni a scuola. Da Galasso, infatti, ci si sarebbe aspettato un mea culpa per una coalizione, quella che lo sostiene, che non ha funzionato come lui si aspettava. Restano, invece, tre dati incontrovertibili. La mia candidatura a sindaco ha fruttato più voti della sua; la coalizione che mi sostiene ha staccato di oltre dieci punti di percentuale la coalizione che sostiene l’ex sindaco Galasso; il primo cittadino in uscita ha perso rispetto alle Comunali del 2004 quasi cinquemila voti. E’ su questi dati che Galasso dovrebbe riflettere piuttosto che arrampicarsi sugli specchi e tentare analisi fantasiose e prive di fondamento»”. Lo dichiara Massimo Preziosi, candidato sindaco di Avellino dell’Unione di Centro sostenuto dall’intera coalizione di centrodestra. Preziosi, poi, risponde a Galasso che avrebbe liquidato la sua esperienza da sindaco come incolore e opaca. “Il sindaco in uscita – continua Preziosi – parla della mia gestione da sindaco della città e non sa quello che dice. Dimentica o fa finta di dimenticare che, da sindaco, ho messo mano con forza all’emergenza abitativa in città rilasciando numerosissime concessioni di edilizia economica e popolare. Dimentica o fa finta di dimenticare Galasso che, da sindaco, ho realizzato la metanizzazione ad Avellino, dando vita ad una operazione di assoluta civiltà per la città. Dimentica o fa finta di dimenticare Galasso che, da sindaco, ho portato a compimento i lavori di realizzazione del Palazzo di Giustizia e dello Stadio Partenio, due strutture che oggi rappresentano il segno più evidente del suo fallimento. Inoltre, la sua ricostruzione è infondata, direi prosaica. Dovrebbe spiegare, Galasso, come immagina di confrontare due gestioni amministrative, la mia e la sua, con circa trent’anni di differenza l’una dall’altra. Non è difficile comprendere che Avellino negli anni ’70 era una città profondamente diversa da quella di oggi. Non è difficile comprendere quale effetto devastante abbia potuto avere il terremoto dell’80 sull’assetto urbanistico della città. Non è difficile sapere che allora alcuni quartieri che oggi Galasso ha portato nel degrado più assoluto, non esistevano nemmeno”.

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