Riformisti coraggiosi rispondono alle polemiche

Riformisti coraggiosi rispondono alle polemiche
Di seguito una nota dei riformisti coraggiosi: Andrea Forgione (delegato regionale), Antonio Petruzzo (delegato provinciale), Bernardino Tirri (componente dell’esecutivo), rigurdante a una polemica tra Franco Maselli e Gerardo Adiglieti, in un’intervista rilasciata al CORRIERE, Maselli ha parlato di…

Riformisti coraggiosi rispondono alle polemiche

Di seguito una nota dei riformisti coraggiosi: Andrea Forgione (delegato regionale), Antonio Petruzzo (delegato provinciale), Bernardino Tirri (componente dell’esecutivo), rigurdante a una polemica tra Franco Maselli e Gerardo Adiglieti, in un’intervista rilasciata al CORRIERE, Maselli ha parlato di alcune sue e nostre preoccupazioni sul partito democratico, esprimendo opinioni, peraltro, note a tutti. Ciò che egli ha detto può essere condiviso o meno ma non certo travisato per insultarlo come, nel caso di Gallicchio, anche piuttosto volgarmente. I due compagni-amici (!) gli mettono in bocca cose che non ha mai detto per inscenare e precostituire processi sommari fondati né su prove, né su indizi, bensì su comode interpretazioni. Ci scuseranno i lettori se questa schermaglia viene resa pubblica. Essa non appartiene a rapporti interpersonali, ma a linee e comportamenti politici che interessano il partito e, quindi, i suoi elettori. 1°) Dice Adiglietti: “Maselli è contro tutto e contro tutti”. Premesso che l’amico Maselli ha dichiarato il suo ed il nostro sostegno al Segretario ed alla segreteria, che nessuno di noi è mai stato sul libro-paga di qualcuno e che la sua e la nostra schiena non si sono mai chinate dinanzi ad alcuno, motivo per il quale sono piene di botte ma, tuttora, dritte, da sempre condanniamo il correntismo degli ex (di tutti gli ex e non solo quelli di sinistra) che, nella fase nascente e strutturante del P.D., è solo piombo sulle ali. Non a caso, il 15 ottobre 2007, i “Riformisti Coraggiosi” si sono sciolti consentendo, per eccesso di generosità, che altri si impossessassero anche delle nostre percentuali conquistate sul campo. Lo abbiamo fatto senza chiedere nulla in cambio, lasciando che altri occupassero i posti in Direzione e nell’esecutivo, anche quelli che sarebbero spettati, per rispetto alla democrazia, ai “Riformisti Coraggiosi”. Anzi, quando l’amico Maselli è stato pregato, anzi pressato, dai vertici di assumere un nuovo incarico, in ossequio alle regole congressuali e statutarie (che non sono un elastico che si allunga e si accorcia a seconda delle convenienze), egli si è dimesso ed al suo posto non è subentrato nessuno del gruppo. Avevamo chiesto di far subentrare un giovane scelto dai giovani tra i giovani ed, invece, guarda caso, al rientro in Direzione del già allora dimesso Adiglietti, con una brillante operazione, Gallicchio è stato cooptato in Direzione! Su precisa domanda dell’intervistatore Maselli ha espresso la sua e la nostra contrarietà all’ipotesi Bassoliniana di coalizioni trasversali, per due motivi: Il P.D. ha bisogno di un profilo politico certo e riconoscibile e non di ammucchiate di comodo; L’UDC campana e, in particolare, quella irpina hanno subito una metamorfosi genetica. Esse non sono più l’UDC di origine ma sono state fagocitate da De Mita che ne ha fatto una stampella del centro destra. Dunque, l’UDC non è, almeno qui, forza di centrosinistra ed un’eventuale alleanza sarebbe contro la linea del partito e avrebbe il sapore della restaurazione dell’asse Bassolino-De Mita che, a torto o a ragione, ognuno giudica come crede, ha assunto una forte connotazione negativa. E’ chiaro a tutti, tranne ai nostri eroi, che Maselli – e noi tutti con lui- abbia espresso altre contrarietà e, francamente, ci sembra esagerato, con tutto l’affetto, la riconoscenza e la stima che altri possono nutrire per Bassolino, considerare il governatore della Regione Campania l’alfa e l’omega, il “tutto e tutti” della politica. 2°) Quanto ai risultati elettorali in alcuni collegi, non capiamo perché dovremmo -noi e solo noi- dare conto ai nostri magnifici compagni-amici (!). Potremmo essere, al massimo, corresponsabili con tanti altri ma, la Segreteria -e Adiglietti che ne fa parte- conoscono chi, come e perchè. In particolare, ricordiamo cosa è successo ad Altavilla. Anche qui i nostri farebbero bene a girare la domanda a coloro che li accompagnavano nelle liste demitiane di Campania democratica. Sono gli stessi che allora furono utilizzati contro l’amico Maselli, sol perché “riformista Coraggioso”, ed ai quali fu consentito di impossessarsi del partito locale con un tesseramento degno di altri tempi. Sono gli stessi che tre giorni prima di queste ultime elezioni, con una capriola funambolica, sono tornati in blocco, con in testa il Sindaco e diversi consiglieri ed assessori, all’antico amore demitiano. A nulla sono valsi gli avvertimenti sulle evidenti ambiguità, sulla mancata costituzione del seggio elettorale alle primarie, tutte cose derubricate come una diatriba paesana e Maselli visto come una fastidiosa Cassandra. Ci saremmo aspettati dal Vice Segretario la stessa attenzione che oggi mostra per i risultati elettorali. Eppure alcuni di questi personaggi sono stati inseguiti fino all’ultimo giorno per candidarli con il P.D., mentre già si erano venduti al miglior offerente in vista di future candidature. Infine, giusto per sgomberare gli ultimi residui della cortina fumogena, si è chiesto, Adiglietti, perché quelli ai quali si era rivolto per essere sostenuto alle primarie di Altavilla, alle elezioni provinciali hanno votato i socialisti di destra? Potremmo continuare con altre realtà nelle quali è successo più o meno la stessa cosa ma, per carità di patria, ci fermiamo qui. Cari saluti, nell’ansiosa attesa della Direzione di domani alla quale abbiamo deciso di partecipare allontanandoci, per un pomeriggio, o forse per sempre, dall’eremo dal quale vi scriviamo.

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