Alaia: “Abbassare i toni, confronto sui problemi veri” |
Alaia: “Abbassare i toni, confronto sui problemi veri”
“In questi giorni avverto un crescente disagio nei confronti di una ormai consueta e – direi -consunta modalità di fare una politica spettacolo, esternando continuamente accese dichiarazioni sui media, come se fosse in atto una sorta di processo mediatico permanente, in cui ognuno – a destra quanto a sinistra – si sente legittimato a scagliarsi contro un altro , pur non avendone ascoltato le ragioni”. Consì Vincenzo Alaia, presidente del consiglio provinciale di Avellino. “Ritengo sia questo il momento giusto – aggiunge – anche in proiezione di scadenze elettorali importantissime quali le Regionali che ci vedranno a confronto serrato su temi scottanti come le emergenze territoriali legate alle politiche del lavoro, dello sviluppo, dell’integrazione, del disagio sociale per porci degli interrogativi più sostanziali non solo sulle problematiche specifiche (che pur dovremo affrontare con determinazioni nelle sedi opportune) ma proprio sulla maniera di fare politica, sui linguaggi della politica, che troppo spesso non sono comunicativi né plurali, ma soltanto strumentali. Io credo ci sia ora la necessità di fare una pausa di riflessione preliminare a qualunque altra forma di ragionamento , per poter riannodare i fili della stessa politica ad una dimensione etica, che non è una valutazione di tipo morale , ma soltanto una possibilità di farci “ rivedere” il nostro agire e volgerlo alla crescita di una condizione di dignità”. “Mi impegnerò – conclude Alaia – per le competenze specifiche che il ruolo istituzionale di Presidente del Consiglio Provinciale mi affida , ad esercitare una funzione di garanzia nei confronti di tutte le diverse componenti politiche e partitiche all’interno dell’Assise e assicurando – in virtù di quanto già detto – la facoltà e la libertà ai singoli di esprimere un dissenso: infatti, ogni vera democrazia deve garantire la possibilità di esprimere opinioni e idee non conformi a quelle statuite . E nessuna forma di potere può limitare o escludere tale libertà in una società che si dice democratica e che, come tale, è sempre incompiuta , nel senso che è un cammino mai completamente conchiuso, realizzato”.