Alto Calore, Idv: trionfa attaccamento alle poltrone

Alto Calore, Idv: trionfa attaccamento alle poltrone

L’anti-politica o il contrario di ciò che la politica dovrebbe essere. All’indomani del triste epilogo della vicenda Alto Calore ci si chiede se chi va ad occupare posti di responsabilità, lo fa nell’interesse di chi lo ha eletto o per l’interesse di qualcuno. Così in una nota il coordinamento provinciale di Italia dei valori. “La migliore risposta che si è data alla gente d’Irpinia è stata la sete di potere,l’odio e l’accanimento con cui tutti gli amministratori locali del centro-destra si sono presentati all’assemblea dei soci dell’Alto Calore . Tutti presenti – c’è scritto ancora – qualcuno cooptato sulle spiagge ancora in tenuta balneare qualche altro con la valigia delle vacanze e i famigliari in macchina. Mai vista una simile partecipazione. Si doveva defenestrare la presidenza di un ente definito “strategico”che notoriamente è serbatoio di voti e clientele e quindi molto appetibile. Poco importa allora se in gioco c’era l’interesse pubblico dell’acqua o di qualche centinaio di lavoratori. In un ente che gestisce l’acqua , di tutto si è discusso ma non di acqua. L’argomento era il bilancio ma dubitiamo che qualcuno lo abbia letto o si sia preoccupato di verificare se il documento contabile presentasse avanzi di cassa o perdite, se rispetto all’anno precedente i conti fossero migliorati o peggio ancora se a qualcuno sia venuto il dubbio di verificare a chi e secondo quali criteri siano stati assegnati incarichi e consulenze esterne nel corso degli anni. Nulla di tutto questo”. “Mercoledì pomeriggio – continua ancora la nota di Italia dei valori – si doveva bocciare un bilancio con tutte le conseguenze che ciò comporterà a prescindere da quella che doveva essere una valutazione economica. Il bilancio allora diventa pretesto,capriccio per cacciare un presidente che malgrado tutto nell’esercizio del suo mandato, riteniamo abbia sempre dato dimostrazione di equilibrio ed oculatezza. Si doveva allontanare una persona perbene che di questi tempi è scomoda a chi intende un certo modo di fare politica. Non importa se un amministratore abbia operato nell’interesse dell’ente o meno. E’ sufficiente che appartenga ad una coalizione ostile per essere sfiduciato. Non è stato espresso nessuno e ribadiamo nessun giudizio serio ed obiettivo sul lavoro svolto dal presidente e dal consiglio di amministrazione. Maselli è diventato l’agnello sacrificale,il padre di tutte le nefandezze che l’Alto Calore spa ha accumulato nel corso degli anni ad opera non certo sua ma per colpa di chi oggi è pronto a spartirsi le vesti. E’ miseramente trionfata la politica come attaccamento alla poltrona , come necessità di occupare i posti che contano subito ed immediatamente”.

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