Articolo 18, Salvatore Alaia attacca il ministro Fornero

POLITICA AVELLINO – “On. Prof.ssa Ministro Fornero sono particolarmente indignato dalla sua azione politica”. Dirompente dichiarazione del Dott. Salvatore Alaia, ex-Sindaco di Sperone, da sempre impegnato a livello provinciale su tematiche di alta incidenza sociale, scioperando con la fame più e più volte dinanzi la Presidenza della Repubblica. “Lei in questi mesi ha solo saputo palesare una netta miopia sulle problematiche del lavoro precario e su tutte quelle forme atipiche di contratto, dove invece di intervenire in maniera incisiva pianificando un investimento concreto in termini di stabilizzazioni, Lei e il suo governo avete contrastato, invece, come un feticcio malefico, l’articolo 18: ultima tutela per gli operai.
L’accanimento contro questo tassello dello statuto dei lavoratori rappresenta un po’ il segno dei nostri tempi, ossia: rincorriamo delle prospettive fumose e astraiamoci dalla realtà quotidiana. Purtroppo è un atteggiamento alquanto comune nella classe politica odierna e in quelle categorie privilegiate che, non vivendo le frustrazioni della gente comune (il raggiungere la terza settimana), assurge a dispensatore di consigli attuando politiche per il mercato del lavoro che non rispecchiano affatto le attuali esigenze della classe media – prosegue l’ex-amministratore locale – “Bisogna camminare tra le problematiche delle persone. Forse lei dovrebbe fare come il sottoscritto, scendere dal suo scranno ministeriale e fare qualche visita nelle fabbriche, andare in qualche realtà di periferia, oppure domandare al primo uomo o donna che vede in strada: l’ammontare del suo stipendio, la tipologia contrattuale a cui è sottoposto/a, ma soprattutto una semplicissima richiesta, se costui o costei, ha dei sogni e delle prospettive per la propria famiglia o per il proprio futuro. Le garantisco che le lacrime, dinanzi a queste risposte, non bastano.
Forse dovrebbe toccare con mano le problematiche delle persone, ad esempio: sin da quando svolgevo onorevolmente le mansioni di Sindaco di un Comune con più di 4000 abitanti, ho sempre avuto a cuore il bene comune e la collettività. Infatti ho seguito, con annesso sciopero della fame, la vicenda sulla sanità pubblica campana per quanto concerne la situazione dell’Ospedale di Bisaccia e di Sant’Angelo dei Lombardi, che distano dal mio territorio natio, più di 100 km. Ed ho condotto, con la popolazione locale e gli amministratori comunali, una concreta battaglia per la tutela dei cittadini della zona, questo non perché sono uno sciocco o uno sprovveduto, ma perché considero la rilevanza di questa tematica un problema rivolto a tutti i consociati Irpini. Per non parlare delle battaglie in ordine ambientale, in particolare contro la discarica di Tufino, un vero e proprio cancro per i nostri territori, la cui vicenda ancora è oggetto di risoluzione. In materia lavorativa, circa la questione del ripristino del punto informativo sul lavoro sito in Baiano, una risorsa per il suddetto comune del baianese e per tutti i municipi confinanti.
Ora sto seguendo un’altra annosa vicenda, quella degli operai idraulico-forestali con contratto a tempo determinato, un’importante vertenza lavorativa in Provincia di Avellino che investe ben 550 famiglie!!! Lei, cara Professoressa, dovrebbe ripianare quel gap che vive nei confronti dei quasi 4 milioni di precari. Dovrebbe comprendere che il suo scollamento con la realtà rappresenta solo un freno alla vera comprensione di quanto la società civile chiede a gran voce. I licenziamenti facili, la riforma delle pensioni che configura tagli a chi possiede qualcosa e non dare nulla a chi invece, in futuro, dovrà usufruire del sistema pensionistico; una mancata attenzione sugli ammortizzatori sociali e sul loro raggio di copertura; sono tutti elementi che coagulano attorno a sé una forte tensione sociale, che non produrranno una risoluzione dell’attuale assetto del mondo del lavoro. La sua incapacità istituzionale si evince, ancor di più, quando si parla di banche, di lavoro sommerso e equità fiscale. Analizzando la questione delle banche: come può un Ministro del Lavoro vedere che le banche hanno accesso ad un credito illimitato presso la BCE all’1% e usano questi soldi per comprare titoli di stato che rendono il 6% o più, con un guadagno netto del 5% (o più) che viene direttamente dalle nostre tasse. Tasse di impiegati e lavoratori! Per non parlare della questione del lavoro sommerso. Perché non operare in questa direzione, cercando di far riaffiorare quel 16,3-17,5% del PIL che può essere investito in politiche industriali e lavorative a favore di operai e piccole e medie imprese?
L’equità fiscale. Lei è il suo governo avete fatto di questo concetto l’asse portante dei vostri discorsi. Ma come fa a sostenere simili concetti e non propone invece: una patrimoniale per evitare di tassare ulteriormente chi possiede poco a scapito di chi possiede ingenti capitali; attuazione di misure verso chi ha doppi e tripli incarichi; una stangata verso chi specula in finanza e possiede grandi rendite. Cara Prof.ssa On. Ministro Fornero, forse in precedenza non le ho specificato che anche il sottoscritto è un Docente, di diritto e di Economia, e le posso assicurare che come suo collega sono altamente offeso dalle sue scelte aberranti e assurde nei confronti dei lavoratori. Infatti proprio in questo senso Le comunico che a breve organizzerò una manifestazione dinanzi il suo Ministero, in Via Veneto, per rappresentare la vicenda del precariato in generale, ma anche nello specifico degli operai idraulici forestali a tempo determinato che nella piena indifferenza delle istituzioni rischia di cadere nel dimenticatoio e con essa le 550 famiglie che invocano solo dignità sul lavoro e una sicurezza del futuro”.
Questa la lunga e forte dichiarazione di Salvatore Alaia contro il Ministro Fornero e contro le sue scelte in materia di mercato del lavoro. Ancora una volta l’ex-Sindaco irrompe nella scena nazionale rivendicando le istanze e i diritti delle fasce più deboli e dei meno abbienti.

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