Ato, Festa: “Subito una svolta o lascio la presidenza”

Deluso per quanto accaduto la scorsa settimana all’assemblea dei sindaci, il presidente dell’Ato Antonio Festa si dice pronto alle dimissioni. Ecco la notta diffusa:
“Le convulse vicende di questi ultimi giorni hanno lasciato un forte segno anche in una persona politicamente corazzata come me. Non comprendo i motivi di una tale insensibilità rispetto al bene-acqua. Non mi spiego l’improvviso fuggire rispetto a scelte di responsabilità che investono il presente ed il futuro della nostra gente e della nostra terra. Non riesco ad intravedere motivazioni all’indifferenza rispetto alla volontà popolare, che, comunque si voglia leggere, ha obbligato il legislatore e le pubbliche amministrazioni a valorizzare il profilo pubblico dell’acqua anche nella fase della gestione della risorsa. Nell’esperienza all’AATO Calore-Irpino l’intero consiglio di amministrazione ha individuato come strumento e metodo di lavoro la concertazione con i referenti istituzionali e con le forze sociali. Ogni scelta è stata condivisa, discussa, meditata. La decisione della gestione pubblica delle risorsa-acqua è il frutto più importante di tale condivisione. E’ difficile pertanto registrare un improvviso “stop” proprio nel momento in cui a tale decisione occorre dare seguito con fatti ed atti chiari ed irreversibili. La mancata partecipazione all’ultima assemblea da parte di alcuni Sindaci non soltanto costituisce la spia di un malessere istituzionale, ma rappresenta anche e soprattutto il segno della mancata valutazione da parte delle forze politiche dell’importanza decisiva dell’approvazione dell’aggiornamento del Piano d’Ambito come pre-condizione per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato in mano pubblica. Da oltre un anno tutte le amministrazioni presenti nell’Assemblea dei Sindaci dell’AATO Calore Irpino sono state ripetutamente sollecitate a concorrere alla fase di aggiornamento del Piano d’Ambito. Da oltre un anno tutti i gestori operanti nelle due province di Avellino e Benevento sono stati bersagliati da numerosissime richieste di trasmissione degli atti in loro possesso per definire la fase dell’aggiornamento del Piano d’Ambito.  Sono state svolte riunioni tematiche sull’argomento con tutti gli enti locali sensibili al tema. Nn si può però attendere un tempo “senza tempo”. Il Piano d’Ambito – come vuole il dettato normativo – deve essere soltanto aggiornato e non interamente riscritto. E’ stato offerto un tempo davvero importante per favorire tale aggiornamento. Era giunto finalmente il tempo dell’approvazione del Piano d’Ambito e con essa del definitivo affidamento del SII. La mia delusione per la diserzione all’Assemblea è stata grande. Mi hanno richiamato al senso di responsabilità le sigle sindacali dei lavoratori, unico baluardo – ad oggi visibile – per la difesa dei risultati del referendum. Per la mia storia, devo ascoltarli. Tuttavia, ove la politica e le istituzioni siano ancora sorde anche alle sollecitazioni del mondo sindacale, dovrò trarre le dovute conseguenze e lasciare ad altri l’incarico che fino ad oggi ho ricoperto. Fino a quel giorno continuerò nel mio servizio, perché non sono persona che abbassa la testa. Ho sollecitato il Presidente dell’Assemblea a convocare una nuova riunione per l’approvazione dell’aggiornamento del Piano d’Ambito e dei cd. equilibri di bilancio. L’Assemblea si celebrerà entro il 20 di novembre quando è auspicabile che saranno già maturate le condizioni per il rilancio del tema-acqua, così come fortemente voluto dalle organizzazione sindacali. Spero di poter partecipare a tale assemblea e completare così un lavoro difficile a vantaggio della nostra gente”.   

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