Ato, Petruzziello: “Politica calpesta responso delle urne”

AVELLINO – “La vicenda dell’Ato, con l’assemblea andata deserta, dimostra ancora una volta l’irresponsabilità della politica, che calpesta il responso delle urne referendarie e getta ombre sul futuro dell’Alto Calore con l’impossibilità di procedere all’affidamento in house, senza l’approvazione del piano d’ambito”. E’ il commento del segretario provinciale della CGIL di Avellino, Vincenzo Petruzziello, a seguito del nulla di fatto all’assemblea dell’ATO.
“Per le solite beghe e le contrapposizioni politiche e gli ormai scontati giochi di potere, sono sempre i cittadini ed i lavoratori a pagare – continua Petruzziello – nonostante pochi giorni fa, i sindacati avessero avuto rassicurazioni sulla partecipazione dei sindaci e dei loro delegati all’assemblea dei soci ATO, oggi registriamo l’ennesimo schiaffo della politica all’Irpinia. Con la mancata approvazione del piano d’ambito e le conseguenti dimissioni del presidente dell’ATO, Antonio Festa, la politica si assume la responsabilità di non garantire né la gestione pubblica della risorsa idrica e di determinare le condizioni per uno smantellamento dell’Alto Calore. Siamo preoccupati – osserva Petruzziello – per le ripercussioni che si possono avere sui livelli occupazionali dell’Alto Calore, derivanti dalla possibilità di un affidamento ai privati. Si mortifica, inoltre, la volontà popolare sancita dal referendum della scorsa estate”.
Nell’invitare il presidente Festa a non gettare la spugna e a ricercare tra i sindaci ed i presidenti delle province un rinnovato spirito di collaborazione per l’approvazione del piano d’ambito, la CGIL di Avellino ritiene necessario chiamare a raccolta i lavoratori dell’Alto calore per un’assemblea che faccia il punto sugli scenari preoccupanti che si potranno avere all’ente di corso Europa”.

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